C’è chi lavora per vivere. E poi c’era Steve Jobs, che viveva per lavorare. Ma non nel senso triste del termine: per lui, il lavoro era una missione, un’ossessione, un atto d’amore. Il fondatore della Apple (e non solo) ha trasformato il concetto stesso di lavoro: da “timbrare il cartellino” a “cambiare il mondo con una tastiera”. E, in effetti, un po’ il mondo lo ha cambiato davvero. Scopriamo chi era Steve Jobs, com’era il suo rapporto con il lavoro e perché, nel suo caso, si può dire che “il sogno americano” avesse la forma di una mela morsicata.
Un hippie in jeans e maglietta nera
Steve Jobs nasce nel 1955 e, come molti geni della Silicon Valley, inizia la sua avventura nel luogo più insospettabile del mondo: un garage. Insieme al suo amico Steve Wozniak, fonda Apple nel 1976. Ma non immaginarti un ufficio figo con pareti di vetro e macchina del caffè automatica. All’inizio c’erano solo sogni, circuiti e tanta (tantissima) testardaggine.
Jobs non era un ingegnere, non sapeva programmare e non aveva nemmeno un titolo universitario. Ma aveva qualcosa di molto più potente: una visione. E una capacità incredibile di convincere gli altri che quella visione non solo era possibile, ma inevitabile. E ci è riuscito. Più volte.
Per Jobs, il lavoro era poesia in codice binario
Steve Jobs aveva un’idea del lavoro quasi mistica. Celebre è il suo discorso alla Stanford University nel 2005, dove disse:
“L’unico modo per fare un ottimo lavoro è amare quello che fai.”
E non lo diceva tanto per fare bella figura davanti agli studenti: lui lo credeva davvero. Per Jobs, il lavoro non era solo una fonte di guadagno, ma la forma più alta di espressione personale. Un po’ come uno scultore col marmo o un poeta con la penna, solo che lui scolpiva prodotti tecnologici capaci di farti dire “WOW” appena li accendevi.
Era maniacale, esigente, perfezionista fino al limite del sopportabile (e anche oltre). Pare che una volta abbia fatto rifare decine di volte l’interfaccia dell’iPod solo perché il verde dello schermo “non era il verde giusto”. In Apple, questo era considerato del tutto normale. Soprattutto se a dirlo era Steve Jobs.
“Think Different”, ma lavora come un matto
Jobs credeva che il lavoro dovesse essere un’esperienza trasformativa. Se per te il lunedì mattina è peggio del lunedì pomeriggio dal dentista, secondo lui stai buttando via la vita.
E infatti, disse anche:
“Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro.”
Ma attenzione: questo non significa che lui fosse un simpaticone zen sempre sorridente. Tutt’altro. Era noto per i suoi scatti d’ira, i silenzi glaciali e per quella che in gergo Apple veniva chiamata “la realtà distorta di Steve”: un modo tutto suo di vedere le cose, dove ciò che sembrava impossibile diventava “solo questione di giorni”.
Il lavoro secondo Jobs: una forma di spiritualità
Jobs era appassionato di calligrafia, di meditazione zen e… di tecnologia. Un mix improbabile, eppure potentissimo. Vedeva il design come un atto quasi sacro e il lavoro come una ricerca di senso. Una volta disse:
“Siate affamati. Siate folli.”
Non era solo uno slogan: era un modo di vivere. E di lavorare. Un invito a non accontentarsi, a non diventare burocrati della propria vita, ma a rischiare, sbagliare, tentare. Perché – e qui sta il punto – solo chi prova a fare qualcosa di grande può davvero cambiare il mondo. Anche solo un po’.
Steve Jobs, il lavoratore che sognava ad alta voce
Steve Jobs ci ha lasciato nel 2011, ma l’eco della sua voce risuona ogni volta che sblocchiamo uno smartphone, ascoltiamo musica in cuffia o cerchiamo la perfezione nel nostro lavoro. Per lui, lavorare non era una condanna, ma un’opportunità. Un modo per lasciare un segno. Magari piccolo. Magari invisibile. Ma proprio per questo, ancora più importante.
20 frasi di Steve Jobs sul lavoro
- “Il lavoro occupa una parte significativa della tua vita, e l’unico modo per essere veramente soddisfatti è fare quello che credi sia un lavoro straordinario. E l’unico modo per fare un lavoro straordinario è amare quello che fai.”
- “Non accontentarti. Non fermarti a fare cose mediocri. Siamo qui per cambiare il mondo.”
- “Il lavoro è una parte fondamentale della vita e deve essere fatto con passione.”
- “Se lavori solo per denaro, non avrai mai abbastanza denaro.”
- “Sii affamato, sii folle.”
- “Non puoi semplicemente chiedere ai clienti cosa vogliono e poi cercare di darglielo. Quando lo avrai costruito, vorranno qualcosa di nuovo.”
- “Il design non riguarda solo l’aspetto e la sensazione. Il design è come funziona.”
- “Quando sei giovane, ti viene detto che il mondo è un posto dove puoi fare qualsiasi cosa. Poi ti rendi conto che non è vero. Ma quello che è vero è che puoi fare qualcosa che può cambiare il mondo.”
- “Non fare mai compromessi. La tua visione deve essere talmente chiara che ogni passo che fai sia verso di essa.”
- “Ho imparato che se hai un’idea che vale, devi essere in grado di venderla.”
- “A volte quando si fa qualcosa di grande, si finisce per cambiare il mondo senza rendersene conto.”
- “Ciò che ha valore non è solo fare il lavoro, ma fare il lavoro che ti ispira.”
- “Le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono quelle che lo fanno.”
- “L’innovazione è ciò che distingue un leader da un seguace.”
- “Rimanere affamati, rimanere folli, significa non accontentarsi mai e perseguire i tuoi sogni con passione.”
- “Non sono un grande fan della concorrenza. Preferisco concentrarmi sulle cose che possiamo fare bene.”
- “La qualità è più importante della quantità. Un home run è meglio di due doppi.”
- “Il segreto del successo è fare qualcosa che ti entusiasmi.”
- “Il lavoro duro non è mai un ostacolo. Il segreto del successo è che il lavoro deve essere fatto con passione.”
- “Semplicità significa rimuovere il superfluo fino ad arrivare all’essenziale.”
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