Frasi di Susanna Tamaro sul dolore, le userai per dire a chi si compiange che il suo lamento ti fa venire l’orticaria

Susanna Tamaro non è soltanto una delle scrittrici italiane più lette degli ultimi decenni: è una donna che, con la sua voce sobria e schiva, riesce a parlare delle emozioni più scomode con una sincerità che ti cade addosso come una secchiata d’acqua gelata. Non ama i riflettori, preferisce i boschi, gli animali e il silenzio. Ma quando scrive o quando decide di raccontarsi, lo fa con una forza che ti costringe a fermarti e ad ascoltare. Tra tutti i temi che attraversano la sua produzione, ce n’è uno che ritorna come un filo rosso: il dolore. Quello profondo, quello che ti spoglia, quello che ti mette davanti a te stesso senza possibilità di fuga. Il dolore che non si può mascherare.

Frasi di Susanna Tamaro sul dolore
Foto di Louis Galvez su Unsplash

Susanna Tamaro, una donna riservata che parla forte

La storia personale di Susanna Tamaro è segnata da un’infanzia complicata, da un dolore vissuto presto e in modo bruciante. Non ne ha mai fatto un mistero: ha più volte raccontato di aver temuto di impazzire dal dolore quando era ancora molto giovane. Eppure, proprio da quella sofferenza è nato il suo modo di stare al mondo, asciutto e profondamente onesto, e il suo modo di scrivere, capace di mettere in ordine tutto ciò che dentro di noi sembra caotico.

Nei suoi romanzi – da Va’ dove ti porta il cuore a Per sempre, passando per il più filosofico Anima Mundi – il dolore non è mai una comparsa. È un personaggio in scena a tutti gli effetti, a volte ingombrante, altre volte illuminante. Non c’è un libro di Susanna Tamaro che non tocchi, almeno una volta, la ferita che tutti ci portiamo dietro, quella che ognuno prova a sistemare come può.

Che cos’è il dolore per Susanna Tamaro

Per lei il dolore non è un male da evitare a ogni costo, ma un maestro scorbutico, di quelli che all’inizio ti stanno antipatici ma che, quando li guardi bene, capisci che ti hanno cambiato la vita. Non consola, non liscia il pelo e non ti fa gli applausi quando sbagli. Però ti costringe a guardarti dentro, a smettere di raccontarti favole, a scegliere chi vuoi essere davvero. E non è affatto poco.

C’è un’immagine che lei utilizza spesso e che la dice lunga: le lacrime trattenute diventano calcare depositato sul cuore, proprio come quello che si accumula negli ingranaggi della lavatrice. Se non dai spazio al dolore, prima o poi qualcosa si inceppa.

Il suo sguardo è schietto: il dolore non va evitato e neppure anestetizzato. Va conosciuto, va attraversato, va preso sul serio. Ed è qui che arriva la frase che riassume tutto il suo pensiero:

Solo il dolore fa crescere, ma il dolore va preso di petto, chi svicola o si compiange, è destinato a perdere.”

È una frase che non ti fa le carezze. È diretta, quasi ruvida. Ma è così che parla la verità quando nessuno ha il coraggio di dirla.

Perché Susanna Tamaro insiste: il dolore va guardato negli occhi

Secondo Susanna Tamaro, il dolore ha un’unica richiesta: smettere di evitarlo. Chi scappa, dice lei, è destinato a incontrarlo di nuovo, ingrandito e più difficile da gestire. Chi si rifugia nell’autocommiserazione resta impantanato, come in una sabbia mobile emotiva da cui è difficile tirarsi fuori. Solo chi lo affronta – anche tremando, anche a piccoli passi – riesce a trasformarlo. È un processo che richiede coraggio, certo, ma soprattutto sincerità verso se stessi.

E non è una teoria astratta. La sua scrittura nasce proprio da questa esperienza: la sofferenza come terreno fertile, come lievito che fa crescere la consapevolezza. Non è una visione pessimista; è una forma di lucidità che invita a non scappare da ciò che fa male.

Come la sua frase può aiutarci ad aiutare gli altri

Quando una persona che amiamo soffre, il nostro istinto è proteggerla da tutto, magari anche togliere il dolore dalle sue spalle come fosse un peso materiale. Ma non funziona così. E Susanna Tamaro ce lo ricorda con una chiarezza che può perfino irritare, ma è liberatoria.

Il punto non è evitare il dolore, ma attraversarlo insieme. Non dobbiamo fornire soluzioni miracolose, né usare frasi di circostanza tipo “vedrai che passa”, che spesso fanno più danni che altro. Possiamo, invece, restare accanto con una presenza stabile, senza giudicare, senza pretendere una guarigione veloce. Possiamo ricordare a chi soffre che non c’è nulla di sbagliato nello stare male, che la sofferenza non è un fallimento, e che il dolore, quando lo guardi in faccia, smette di essere un mostro e diventa un passaggio. La frase di Susanna Tamaro diventa allora una piccola guida: non serve minimizzare, non serve salvare gli altri; serve accompagnarli. Il dolore non va tolto, va attraversato. E la cosa più preziosa che possiamo fare è esserci e sostenere, anche quando non sappiamo che dire.

Attraversare il dolore per capire chi siamo

Susanna Tamaro non ci promette scorciatoie. Non ci dice che tutto andrà bene da solo, né che basta pensare positivo. Ci dice una cosa più semplice e più vera: la vita, a volte, ti schiaccia. Ma proprio lì, in quella pressione insopportabile, puoi scoprire chi sei davvero. Il suo modo diretto è una chiamata alla sincerità. Ed è forse per questo che continua a parlare a tanti lettori: non perché addolcisca il dolore, ma perché lo prende per quello che è. E ci ricorda che, se abbiamo il coraggio di affrontarlo, il dolore non ci distrugge: ci ricostruisce. E spesso, ci ricostruisce meglio.

Frasi di Susanna Tamaro sul dolore

  1. Solo il dolore fa crescere, ma il dolore va preso di petto, chi svicola o si compiange, è destinato a perdere.”
  2. Le lacrime che non escono si depositano sul cuore, con il tempo lo incrostano e lo paralizzano come il calcare incrosta e paralizza gli ingranaggi della lavatrice.”
  3. Nel corso della mia infanzia ho pensato molte volte di impazzire dal dolore.”
  4. Si deve attraversare l’inferno, per andare in alto è necessario prima scendere in basso.”

Leggi altre frasi celebri di Susanna Tamaro e le altre frasi celebri sul dolore