20 frasi di Umberto Galimberti sui genitori: ecco fino a che età puoi sperare di avere un buon rapporto con tuo figlio

Umberto Galimberti non ha bisogno di presentazioni, ma facciamolo lo stesso. Filosofo, psicoanalista, autore di libri che si leggono con l’evidenziatore in mano e presenza fissa nei feed social di milioni di italiani. Le sue parole sono taglienti come bisturi, ma capaci di toccare il cuore. Non si limita a dire quello che vogliamo sentire — anzi, spesso dice proprio il contrario — ed è per questo che lo ascoltiamo. Uno dei temi che affronta più spesso (e meglio) è quello del rapporto genitori-figli. Spoiler: essere un buon genitore non vuol dire fare i compiti al posto loro o dirgli che sono i migliori del mondo. Anzi…

frasi di Umberto Galimberti sui genitori

Chi è Umberto Galimberti e perché lo ascoltiamo tutti

Classe 1942, Umberto Galimberti è una di quelle menti che riescono a mescolare filosofia, psicologia e vita quotidiana come un bartender con esperienza. Ha scritto saggi come Il corpo, L’ospite inquietante, Le cose dell’amore, che hanno cambiato il modo in cui molti vedono l’adolescenza, l’educazione, i sentimenti, il senso della vita.

Sui social è diventato una star grazie a brevi clip in cui, con la sua voce pacata e il tono da zio che ne ha viste tante, mette a fuoco con precisione chirurgica i problemi educativi del nostro tempo. Genitori, preparatevi: Galimberti vi osserva… e non risparmia nessuno.

Come dovrebbe comportarsi un buon genitore secondo Galimberti

Partiamo da un’idea chiave: un genitore non è un amico, né un fan del figlio. Secondo Galimberti, il compito educativo è ben più serio e faticoso. Ecco i suoi consigli principali:

  • dare senso, non solo affetto: l’amore è fondamentale, certo. Ma un figlio ha bisogno anche di una direzione, di un senso da dare al mondo. “Se non dai senso, lasci tuo figlio nel vuoto”, dice Galimberti. Non basta dirgli “ti amo”, bisogna anche mostrargli cosa vale davvero;
  • imparare ad ascoltare (davvero): il verbo chiave non è “parlare”, ma “ascoltare”. I figli hanno bisogno di essere visti, non solo gestiti. “Ascoltare un figlio vuol dire prestargli attenzione senza giudizio, con interesse reale.” Più facile a dirsi che a farsi, ma fondamentale;
  • essere un riferimento, non una stampella: non bisogna anticipare ogni desiderio o risolvere ogni problema. Galimberti è chiarissimo: Proteggere troppo significa non preparare alla vita.” Il rischio? Crescere adulti fragili e incapaci di affrontare la frustrazione.

Gli errori più comuni dei genitori e le loro conseguenze

Galimberti non ha pietà per i genitori “moderni” troppo permissivi, troppo presenti o troppo egocentrici. Ecco gli errori più frequenti:

  • essere troppo presenti o troppo assenti: due facce della stessa medaglia. C’è chi fa tutto al posto dei figli, e chi invece li lascia allo smartphone per ore. Entrambe le strategie, secondo Galimberti, minano l’autonomia e il senso del reale;
  • educare con l’ansia da prestazione: genitori che vogliono figli perfetti, sportivi, brillanti, poliglotti e possibilmente anche belli. Peccato che questo crea ansia, stress, e una vita spinta dalla paura di deludere;
  • proiettare le proprie frustrazioni: “Mio figlio farà quello che io non ho potuto fare!” è una trappola pericolosissima. Il figlio non è un riscatto sociale. È un essere umano, con un destino suo. Se non glielo lasci vivere, lo soffocherai, e finirai per soffrire anche tu.

Le conseguenze? Secondo Galimberti, si cresce pieni di insicurezze, dipendenze affettive, incapacità di scelta e paura di vivere. Un bel regalo, vero?

Come rimediare

Non è tutto perduto. Galimberti, pur essendo severo, lascia uno spiraglio: si può imparare a fare meglio. Come?

  • chiedersi chi è davvero tuo figlio: non chi vorresti che fosse. Chi è, con i suoi sogni, le sue paure, le sue stranezze. Osservalo. Ascoltalo. E smettila di giudicare tutto con il metro del “come si fa”;
  • accettare che sbagliare è umano (anche per i genitori): ogni genitore sbaglia. Ma il problema non è l’errore, è quando si fa finta che non sia successo. Meglio ammettere, chiedere scusa, spiegare. È un grande insegnamento anche questo;
  • educare alla complessità: la vita non è semplice, e non deve sembrarlo. Insegna che ci sono ostacoli, momenti bui, e che affrontarli è possibile. Un figlio che conosce la complessità sarà più forte di uno cresciuto nella favola.

Insomma, Galimberti non fa sconti, ma ci offre un’occasione: essere genitori consapevoli, non perfetti. E forse è proprio questo il punto: non c’è ricetta infallibile, ma ci sono attenzioni quotidiane, errori da evitare e verità scomode da affrontare.
E se ogni tanto un video suo ci arriva su Instagram e ci fa sentire in colpa… beh, vuol dire che stiamo già iniziando a capire qualcosa.

Frasi di Umberto Galimberti sui genitori

  1. I genitori nella nostra società non hanno più la possibilità di educare i loro figli per la semplice ragione che una famiglia sta in piedi se lavorano tutti e due.”
  2. Oggi i genitori sanno dire solo ‘Quando sarai più grande capirai’, ma le mappe cognitive ed emotive di un bambino si formano nei primi sei anni di vita e sono definitive.”
  3. Le parole più importanti dei genitori sono quelle dette nei primi anni di vita dei figli.”
  4. Il riferimento della madre è fondamentale nei primi due anni di vita di tutti noi: è lo sguardo della madre ciò che apre gli occhi ai bambini, è la sua approvazione che dà fiducia.”
  5. I bambini crescono con le parole, non con i regali.”
  6. Molti genitori non sanno gestire il rapporto con i figli, forse perché non sanno che con i figli devono parlarci prima che inizi l’adolescenza, per creare un rapporto di fiducia prima dei dodici anni.”
  7. I padri non parlano perché si annoiano, e le madri parlano per raccomandarsi a livello fisico: metti il maglione, asciuga i capelli. Non fanno mai domande che riguardino la psiche, per esempio: ‘Sei felice?’.”
  8. Il genitore deve sapere che, dopo i dodici anni, la sua parola non è più efficace. Serve l’esempio.”
  9. Diventare amici dei propri figli è un errore gravissimo.”
  10. Mai parlar male degli insegnanti davanti ai propri figli.”
  11. I genitori sono interessati solo alla promozione dei figli, non alla loro formazione.”
  12. Abbiamo solo dodici anni per parlare veramente con i nostri figli. Riempirli di regali in cambio di parole mancate è un delitto.”
  13. La famiglia in questo momento è un disastro.”
  14. Un padre deve mantenere l’autorità che gli deriva dall’autorevolezza.”
  15. I genitori oggi si vedono in quella funzione castrante che è quella di proteggerli all’infinito.”
  16. Quando i figli aprono una finestra di dialogo, i genitori li devono ascoltare con un atteggiamento che non deve essere quello ‘ti ascolto e dopo ti dico’, ma bisogna mostrare una reale e sincera curiosità per il mondo dei ragazzi.”
  17. Se la famiglia non contiene, il figlio finisce per manifestare il complesso edipico in altro modo e contesto, dalla curva nord all’occupazione.”
  18. I genitori fanno la guerra alle maestre causando un danno psicologico pazzesco perché i bambini prima amano i genitori e poi amano la maestra; se in casa sentono parlare male dei maestri, il bambino non capisce di chi si deve fidare.”
  19. I genitori devono sapere che la loro parola è efficace fino ai 10-11-12 anni, l’età in cui i ragazzi devono passare dall’amore incondizionato dei genitori all’amore condizionato degli amici.”
  20. Prestare attenzione a se stessi e ricordarsi che il senso della propria vita non si trova nel pensiero calcolante ma nell’irrazionalità: il dolore, l’amore, la fantasia, l’immaginazione, il sogno.”

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