Umberto Galimberti è uno di quei filosofi che, quando lo ascolti, ti viene voglia di spegnere Netflix e accendere il cervello. Classe 1942, barba da saggio greco e uno sguardo che ti legge l’anima come una radiografia, Galimberti è un pensatore che ha saputo tradurre la filosofia in parole che non fanno venire l’orticaria. Tra Freud, Nietzsche e Jung, Galimberti ha saputo scavare nel profondo dell’essere umano senza mai cadere nella trappola della banalità motivazionale. E sulla felicità ha detto cose che ti fanno riflettere… e pure un po’ ridere (amaramente).

Umberto Galimberti: una mente pensante in un mondo pensato male
Psicoanalista, docente, saggista, editorialista, Umberto Galimberti è uno di quei personaggi che riescono a dire tutto quello che non vorremmo sentirci dire… ma che abbiamo tremendamente bisogno di sentire. Non è il tipo da “abbi cura di te” scritto in corsivo su Instagram. È più il tipo da “prima capisci chi sei davvero, poi ne riparliamo”.
La sua idea di felicità non è fatta di frasi zuccherose da cioccolatino. Per lui, la felicità non è un obiettivo, ma uno stato d’animo che può nascere solo da un lungo (e spesso doloroso) percorso di accettazione. Galimberti ci avvisa: finché rincorriamo ideali irraggiungibili – l’essere sempre perfetti, sempre efficienti, sempre sorridenti – saremo infelici. Perché? Perché non siamo robot. Siamo umani. E accettare la nostra umanità, anche nei suoi lati meno instagrammabili, è la vera chiave.
Felicità è accettarsi
Galimberti lo ha spiegato in diverse conferenze e interviste: si è felici quando si smette di voler essere qualcun altro. In un’epoca in cui ci si confronta con modelli irrealistici, la felicità è un atto rivoluzionario: dire a se stessi “vado bene così” non è solo terapeutico, è proprio liberatorio.
Secondo lui, accettarsi non significa rassegnarsi, ma riconoscere che ciò che siamo, nel bene e nel male, ha un senso. Solo quando si smette di giudicarsi continuamente si crea lo spazio mentale per stare bene davvero. Galimberti ci dice, senza troppi giri di parole, che il problema non è che siamo imperfetti, il problema è che ci vergogniamo delle nostre imperfezioni.
Quando Galimberti ti spiega che non devi essere felice a comando
In un suo celebre intervento televisivo, Galimberti ha demolito con la sua consueta eleganza corrosiva l’idea che la felicità debba essere costante:
“Il dolore fa parte della vita, ma oggi vogliamo essere felici per decreto”
E aggiunge:
“L’industria farmaceutica ci ha convinto che ogni disagio sia una malattia da curare. Ma il disagio, a volte, è solo la vita che bussa”
Galimberti racconta di quando, da giovane, si sentiva inadatto al mondo che lo circondava. Non ha cercato la felicità nella fuga o nell’omologazione, ma nello studio, nella conoscenza, nella capacità di mettere in discussione tutto, a partire da sé stesso. E oggi, a più di 80 anni, continua a farlo con la lucidità di un ventenne e l’ironia di chi sa che la vita è troppo breve per prendersi sempre sul serio.
Felicità come esercizio di verità
Umberto Galimberti non promette ricette per la felicità, ma indica una strada: guardarsi dentro, smettere di recitare, imparare a stare anche nei propri vuoti. È un invito scomodo, certo, ma necessario. Perché la vera felicità, come dice lui, non si trova, si riconosce. E per riconoscerla, bisogna prima sapere chi siamo davvero.
In un mondo in cui tutti vogliono “essere felici”, Galimberti ci insegna a essere onesti, con noi stessi e con la vita. E se non è felicità questa… poco ci manca.
Frasi di Umberto Galimberti sulla felicità
- “La felicità non dipende tanto dal piacere, dall’amore, dalla considerazione o dall’ammirazione altrui, quanto dalla piena accettazione di sé.”
- “La felicità, nonostante la pubblicità vi illuda, non ci viene dall’ultima generazione di telefonini o di computer, e più in generale di ‘prodotti’, ma da uno straccio di ‘relazione in più’.”
- “Forse la felicità sta proprio qui: dimenticare se stessi e farsi vivere dal mondo.”
- “Distratti da noi, fino a diventare perfetti sconosciuti a noi stessi, ci arrampichiamo ogni giorno su pareti lisce per raggiungere modelli di felicità che abbiamo assunto dall’esterno.”
- “La felicità non è un diritto, ma una possibilità che si realizza solo quando si è capaci di vivere pienamente il presente.”
- “La felicità è una conquista interiore, non un bene da consumare.”
- “Essere felici significa accettare la propria fragilità e quella degli altri.”
- “La felicità non si trova cercandola, ma accettando ciò che la vita ci offre.”
- “La felicità è il risultato di una vita vissuta con autenticità e passione.”
- “Non c’è felicità senza consapevolezza di sé e del proprio posto nel mondo.”
- “La felicità è un cammino, non una destinazione.”
- “Solo chi accetta il dolore può comprendere la vera felicità.”
- “La felicità è un equilibrio tra desiderio e realtà.”
- “La felicità è possibile solo quando si smette di inseguire l’ideale e si abbraccia il reale.”
- “La felicità è la capacità di dare senso alla propria esistenza.”
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