Frasi di Umberto Galimberti sull’adolescenza, accetterai le crisi di tuo figlio e lo aiuterai a superarle: ti adorerà

Hai presente tuo figlio chiuso in camera con le cuffie, lo sguardo perso nel vuoto e un misto di apatia e ribellione stampato in faccia? Bene: Umberto Galimberti lo chiamerebbe “un adolescente nel pieno della sua tempesta interiore“. Filosofia? Psicologia? Psicoanalisi? Tutto insieme, mescolato con parole chiare e uno stile che arriva dritto al punto. Galimberti è uno di quei pensatori capaci di raccontare la complessità dell’animo umano senza farci addormentare dopo la terza riga. E sull’adolescenza, ha davvero molto da dire.

Frasi di Umberto Galimberti sull’adolescenza

Chi è Umberto Galimberti: il filosofo che non te le manda a dire

Classe 1942, Umberto Galimberti è uno di quei filosofi che non restano chiusi nella torre d’avorio a scrivere per altri filosofi. Scrive per tutti, parla in TV, riempie teatri, risponde alle lettere dei lettori su D – La Repubblica e, soprattutto, non ha paura di dire che il mondo degli adulti a volte è più confuso di quello dei ragazzi.

Psicoanalista, saggista e docente universitario, Galimberti ha un approccio che mescola Freud, Jung, Heidegger e una sana dose di realtà quotidiana. Lo trovi nei suoi libri, come L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, dove racconta senza mezze misure la crisi esistenziale degli adolescenti.

Adolescenza secondo Galimberti: crisi, sì… ma necessaria

Una delle frasi più celebri di Galimberti sull’adolescenza è:

L’adolescenza è la prova generale dell’età adulta, un tempo di crisi necessaria per la costruzione dell’io.”

Tradotto: se tuo figlio sembra impazzito, non sta facendo un dispetto a te. Sta cercando di capire chi è.

Per Galimberti, l’adolescenza è una fase di passaggio fondamentale. Non è una parentesi fastidiosa da sopportare finché “gli passa”. È il laboratorio in cui si costruisce l’identità, in cui si prova ad essere sé stessi… anche a costo di sbagliare tutto.

I ragazzi, dice Galimberti, vivono una frattura: non sono più bambini, ma non sono ancora adulti. Hanno bisogno di dire “no” per scoprire dove inizia il loro “sì”. Devono perdersi un po’ per potersi trovare. E questa crisi – che a noi genitori sembra una tragedia greca – è in realtà una tappa indispensabile.

Cosa possiamo imparare noi genitori da questa visione

La frase di Galimberti può sembrarci scomoda, quasi provocatoria, ma contiene un consiglio prezioso: accettare che la crisi fa parte del percorso.

Quando nostro figlio ci risponde male, cambia umore ogni cinque minuti, rifiuta le regole o sembra aver perso interesse per tutto, non sta cercando di rovinarci la vita. Sta mettendo alla prova sé stesso e il mondo che ha intorno. Sta cercando un’identità che non sia solo il riflesso dei genitori, degli insegnanti, della società.

Secondo Galimberti, il compito degli adulti non è “aggiustare” i figli o riportarli sulla retta via. Il nostro ruolo è esserci, senza invadere. Offrire una presenza stabile, un porto sicuro, senza pretendere che la nave non salpi mai.

Il rischio più grande? Pensare che siano solo “capricci”

In L’ospite inquietante, Galimberti mette in guardia da un pericolo molto concreto: il nichilismo giovanile. Quando i ragazzi non trovano senso in ciò che fanno, quando non vedono un futuro davanti a sé, rischiano di spegnersi. E no, non è una moda passeggera. È una perdita di significato che può fare danni seri.

Ecco perché banalizzare tutto con un “sono solo adolescenti” è una scorciatoia pericolosa. Come dire: “Sta affondando, ma tanto prima o poi tocca il fondo e risale”. E se invece non risale?

Galimberti invita a prendere sul serio il dolore dei ragazzi, anche quando sembra incomprensibile. Perché in quella confusione, in quella rabbia, in quel silenzio che a volte urla più di mille parole… c’è una domanda: “Chi sono io?”

L’ironia dell’adulto e il coraggio dell’ascolto

Essere genitori, oggi, è un’impresa epica. Ma se c’è una cosa che Galimberti ci insegna è che non dobbiamo avere tutte le risposte. Dobbiamo invece imparare ad ascoltare senza giudicare, a resistere alla tentazione di “aggiustare”, a sopportare l’incertezza, come fanno i bravi terapeuti… o i bravi zii.

Ironico, a volte tagliente, Galimberti ci spinge a guardare in faccia le nostre fragilità di adulti, per non riversarle sui nostri figli. In fondo, come dice lui stesso, “l’adolescente non è uno che ha bisogno di un modello: è uno che cerca il suo stile”. E per farlo, deve sbagliare, ribellarsi, confondersi.

Una crisi da attraversare insieme

L’adolescenza, ci dice Galimberti, non è una malattia da curare, ma un viaggio da affrontare. Anche se è faticoso, anche se spesso ci troviamo senza bussola. Ma è proprio in quel cammino che si costruisce l’adulto di domani.

Allora, la prossima volta che tuo figlio ti chiude la porta in faccia con aria drammatica, fai un bel respiro, ricorda le parole di Galimberti e pensa: “È solo una prova generale. Lo spettacolo vero deve ancora cominciare.”

E magari, se ti scappa anche una risata… è il primo passo per attraversare la crisi insieme.

Frasi di Umberto Galimberti sull’adolescenza

  1. L’adolescenza è quel momento in cui il ragazzo comincia a scoprire di non essere più bambino, ma neppure adulto.”
  2. L’adolescente vive la fatica di un’identità che non è ancora formata, ma che cerca una forma tra mille contraddizioni.”
  3. L’adolescenza è il tempo della domanda: chi sono io? Qual è il senso della mia vita?
  4. Gli adolescenti sono disorientati perché vivono in un mondo che ha smarrito i valori fondanti del passato.”
  5. La tecnologia cambia il modo in cui gli adolescenti si relazionano, ma non sostituisce il bisogno di un legame autentico.”
  6. L’adolescenza è la prova generale dell’età adulta, un tempo di crisi necessaria per la costruzione dell’io.”
  7. Gli adolescenti oggi sono spesso fragili perché non sono stati educati a fronteggiare la sofferenza.”
  8. La ricerca di sé, tipica dell’adolescenza, è resa ancora più difficile dall’assenza di modelli adulti forti.”
  9. L’adolescente ha bisogno di sperimentare il proprio limite per costruire una propria autonomia.”
  10. La sfida dell’adolescenza è trasformare il conflitto interiore in crescita personale.”
  11. Gli adolescenti si confrontano con una società frammentata, dove il senso della comunità è spesso assente.”
  12. L’adolescenza è il tempo in cui si gioca la partita più importante: il rapporto con il proprio desiderio.”
  13. Il corpo dell’adolescente è il luogo dove si manifesta la lotta tra istinto e ragione.”
  14. L’adolescente deve imparare a convivere con il proprio vuoto, perché è in esso che si costruisce la propria identità.”
  15. L’adolescenza è il luogo della discontinuità, dove ciò che si era costruito crolla per far spazio a una nuova forma.”
  16. Solo attraverso il conflitto con l’adolescenza, l’adulto può riscoprire la propria umanità.”

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