Umberto Saba non è stato solo uno dei più grandi poeti italiani del Novecento: è stato un uomo che ha combattuto a lungo con la verità, la sua e quella degli altri. Le bugie, per lui, non erano un semplice vizietto sociale, come dire “sto arrivando” quando sei ancora in pantofole. Erano qualcosa di più serio, più umano, più doloroso.
E proprio per questo Saba ha lasciato in eredità alcune delle parole più sincere su un tema che, diciamocelo, riguarda tutti: la menzogna.

Umberto Saba: fragile, vero, allergico alle maschere
Umberto Saba era un uomo complicato, sensibile, spesso ferito. Cercava la verità come altri cercano un bar aperto dopo mezzanotte: con fame e disperazione.
Non sopportava le finzioni, né nella vita né nella poesia. Per lui la letteratura non era un esercizio estetico, ma una confessione. La poesia, diceva, doveva essere “onesta”, una parola che usava come una spada: niente trucchi, niente pose, niente menzogne.
Eppure, proprio perché odiava la falsità, ne parlava spesso. Non come moralista, ma come uno che le bugie le ha viste, subite, capite… e forse perdonate più di quanto avrebbe voluto.
Le bugie secondo Umberto Saba: non solo cattiveria, ma debolezza umana
Nelle sue poesie, soprattutto nel Canzoniere, Umberto Saba descrive le bugie come un modo per sopravvivere, per difendersi, per nascondere paure che fanno troppo male se dette ad alta voce. Nei versi di La bugiarda, ad esempio, quasi si intenerisce davanti a chi mente: non perché la bugia sia bella, ma perché la fragilità di chi la dice gli appare… tragicamente umana.
Per Saba, la menzogna ha un potere strano: può ferire, certo, ma può anche trasformare chi la dice. E qui arriva la sua riflessione più profonda:
“Chi mente non inganna solo gli altri, ma prima di tutto sé stesso.”
Questa frase racchiude tutto il suo pensiero sull’inganno. Perché, secondo lui, chi mente vive in un mondo che non esiste, fatto di storie inventate, di maschere costruite su misura e di verità mezze cucite. Alla fine, si autoinganna: si racconta una versione più sopportabile della realtà, finendo però per perdere il contatto con ciò che è autentico.
Tradotto in linguaggio semplice: la bugia non è solo una coltellata verso chi la subisce, è un boomerang che prima o poi ti torna sul naso.
Perché questa frase oggi ci serve come il pane
Mettiamo le cose in chiaro: non si parla delle piccole bugie quotidiane (“giuro che ho chiamato”, “mi sono perso il tuo messaggio”). Umberto Saba ci è utile soprattutto contro i professionisti della menzogna, quelli che ti rovesciano addosso una quantità industriale di frottole con la stessa naturalezza con cui si respira. E sai qual è il punto geniale? La frase di Saba permette di ribaltare il tavolo senza alzare la voce: “Se tu mi menti continuamente, forse non stai fregando me. Stai fregando te stesso”. Stai dimostrando che hai talmente paura della verità da preferire una fiction in cui sei l’eroe, il santo, il giusto… tutto tranne che sincero. E niente fa sentire uno un po’ più uno schifo di questa consapevolezza: non essere credibile neppure ai propri stessi occhi.
È un po’ come dire: “Guarda, non è che mi arrabbio. Mi dispiace per te: deve essere dura vivere in quella testa piena di favole”. Colpo elegante, in puro stile sabaiano.
Saba oggi: un maestro scomodo, ma necessario
Umberto Saba non offriva consolazioni. Offriva verità: nude, oneste, a volte dolorose.
E proprio per questo resta attuale. In un mondo che vive di filtri, mezze verità, versioni ufficiali e “non è come sembra”, la sua voce ci ricorda una cosa semplice e brutale: chi mente perde. Sempre. Prima dentro, poi fuori. Non serve essere poeti per capirlo. Basta aver incrociato almeno una volta qualcuno che della menzogna ha fatto lo sport preferito.
Frasi di Umberto Saba sulle bugie
- “Chi mente non inganna solo gli altri, ma prima di tutto sé stesso.”
- ” La letteratura sta alla poesia come la menzogna alla verità.”
- “Perché arrossire? Io credo pure alle tue bugie, quando con cuore e con labbra agitate dici la tua menzogna.”
- “Sai ch’è ladra e bugiarda, una nemica, ma quanto più la spregi, più la vorresti alle tue voglie amica.”
- “ Le persone che fanno professione di sincerità, delle quali si dice che ‘hanno il cuore in bocca’, sono le più simulatrici. Dicono tutto a tutti per nascondere una cosa sola.”
- “Quello che resta da fare ai poeti è essere onesti, non sforzare l’ispirazione e non volersi mai mostrare, con espedienti retorici o con bugie.”
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