Chi è Vittorino Andreoli? Psichiatra, scrittore, comunicatore. Ma soprattutto un uomo che ha passato la vita a decifrare l’animo umano con una penna in una mano e una lente d’ingrandimento nell’altra. Non lo troverete urlare in TV, ma le sue parole hanno spesso più impatto di una sgridata in diretta. Andreoli ha scritto decine di libri sulla mente, la società, la follia… ma una delle sue grandi passioni (e preoccupazioni) è l’adolescenza: quella fase magica e infernale in cui i bambini diventano grandi e i genitori perdono il sonno.
“Se non ti sfida, non cresce”: quando il conflitto è un buon segno
Una delle frasi più celebri di Andreoli dice:
“Se durante l’adolescenza non esiste contrasto tra padri e figli, significa che non si sta crescendo.”
Boom. Colpo al cuore di tutti quei genitori che si chiedono dove hanno sbagliato. E invece no, cari genitori: non avete sbagliato niente. Se vostro figlio adolescente vi guarda con disprezzo quando gli chiedete di sistemare la stanza, è tutto nella norma. Anzi: è sano, vitale, e soprattutto… sta crescendo bene.
Secondo Andreoli, il conflitto tra genitori e figli è un passaggio obbligato, quasi sacro. L’adolescente deve sfidare le regole, metterle in discussione, provare a dire “no” al mondo che l’ha cresciuto, per poterne poi costruire uno tutto suo. Il punto è non prenderla sul personale: se vostro figlio sbatte la porta, non è contro di voi, ma per sé stesso.
Gli adolescenti non sono malati: sono solo in piena rivoluzione
Andreoli l’ha detto e scritto più volte: “L’adolescenza non è una malattia”. Non serve uno psichiatra ogni volta che un quattordicenne si chiude in camera e non vuole parlare. Serve invece tempo, ascolto, presenza, anche silenziosa. I ragazzi non vanno “aggiustati” ma accompagnati, anche quando sembrano intrattabili come un modem impazzito.
Nel suo libro Vivere. Un manuale di sopravvivenza, Andreoli mette in chiaro che i giovani non vanno né idolatrati né temuti, ma capiti. E capirli significa anche tollerare il disordine, i musi lunghi, le provocazioni. Dice infatti:
“Non c’è un adolescente che si piaccia veramente.”
Ed è proprio lì che dobbiamo aiutarli: a guardarsi con occhi più gentili, mentre il corpo cambia e la mente esplode di domande.
Le regole ci vogliono. Ma senza diventare il nemico
Andreoli non dice che bisogna lasciare fare tutto. Al contrario, sostiene che i genitori devono restare genitori, con regole chiare, sì, ma senza trasformarsi in carcerieri. Non serve urlare, non serve umiliare. Serve costanza e fiducia, che è una parola oggi un po’ fuori moda.
Il suo consiglio ai genitori? Non mollare, anche quando i figli sembrano alieni venuti da un’altra galassia. L’adolescente vi testa, vi provoca, vi odia un po’… ma lo fa per costruire la sua identità. Se voi resistete, lui un giorno – magari a trent’anni – vi ringrazierà. O almeno vi offrirà una birra.
L’umorismo salverà i genitori (e anche i figli)
Uno dei segreti che Andreoli ci insegna è prendersi un po’ meno sul serio. I drammi adolescenziali, visti con un po’ di ironia, fanno meno paura. La porta sbattuta? Una sinfonia di crescita. La maglietta bucata usata per andare a scuola? Un grido d’autonomia. Il silenzio totale a tavola? Una dichiarazione d’indipendenza in codice Morse.
Andreoli ci invita a vedere oltre il comportamento, a capire il bisogno nascosto dietro la provocazione. E a riderci su, ogni tanto. Perché se la crescita è faticosa per i ragazzi, per i genitori è… una maratona a ostacoli con gli occhi bendati. Ma si arriva in fondo. Sempre.
Amare anche chi ci fa perdere la pazienza
Vittorino Andreoli non ci dà formule magiche, ma ci offre umanità, intelligenza, esperienza. E soprattutto ci dice che non dobbiamo vergognarci se con i nostri figli litighiamo, ci scontriamo, ci arrabbiamo. Non è fallimento: è vita vera. E se lo dice uno che ha studiato la mente umana per tutta la vita, forse vale la pena ascoltarlo.
In fondo, come direbbe lui, “adolescente” è solo un sinonimo elegante di “cantiere aperto”. E in un cantiere, si sa, un po’ di confusione è normale.
15 frasi di Vittorio Andreoli sull’adolescenza
- “Il periodo adolescenziale, in maniera particolare oggi, manca della percezione del futuro.”
- “È una disgrazia per un bambino o per un adolescente sapere di essere ricco e poter soddisfare ogni desiderio dipendente dal denaro. In questi casi diventa impossibile misurare le proprie forze e le proprie capacità.”
- “Una scuola che costringa un adolescente a ricevere giudizi negativi, è un sistema raffinato di tortura.”
- “L’adolescente vive in vista del futuro e ciò che fa ora non ha un significato in sé, è un investimento per ciò che svolgerà in seguito.”
- “Se durante l’adolescenza non esiste contrasto tra padri e figli, significa che non si sta crescendo.”
- “Bisogna accettare e dire che non sappiamo chi sono gli adolescenti, solo così potremo conoscerli meglio.”
- “L’adolescenza non è una malattia. È una fase dell’esistenza che ha delle caratteristiche precise.”
- “In alcuni adolescenti la bellezza è diventata un trauma. Se non sei bello sei da buttare. Le droghe sono le maschere che gli adolescenti usano perché non si piacciono.”
- “L’adolescente è la figura che ha più sofferto durante la pandemia, si è rifugiato nei mezzi di comunicazione di massa, trasformando la socialità nella virtualità.”
- “La socialità riversata su un mezzo che non è in grado di soddisfare i bisogni del corpo si spegneva, con i problemi di depressione adolescenziale e aumento dei suicidi.”
- “Il conflitto è necessario alla crescita. Guai se non c’è conflitto tra figli e genitori.”
- “C’è un dramma del corpo. Non c’è un adolescente che si piaccia veramente.”
- “Bisogna dare dei ruoli sociali agli adolescenti, mentre purtroppo la società non li tiene in considerazione.”
- “Per molti giovanissimi la violenza è un modo per vincere le proprie paure e insicurezze.”
- “Al di fuori del gruppo, l’adolescente si sente solo, dentro il gruppo però può trasformarsi in branco.”
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