Giovanni Pascoli non era solo un poeta dal cuore fragile e dalla penna raffinata: era anche un uomo che con il tempo aveva un rapporto complicato, quasi sentimentale. Per lui il tempo non era soltanto quello segnato dall’orologio, ma un fiume lento di emozioni, dolori, ricordi e speranze.

Giovanni Pascoli: l’uomo dietro il poeta
Nato nel 1855 a San Mauro di Romagna (oggi San Mauro Pascoli), Giovanni Pascoli ebbe una vita segnata da tragedie familiari: l’assassinio del padre, la morte della madre e di vari fratelli, e una serie di lutti che lo segnarono profondamente. Da adulto visse per lo più con le sorelle Ida e Maria (la celebre Mariù), costruendo una sorta di “nido” domestico che cercava di proteggere dal tempo che passa, ma anche dal mondo esterno.
Era un uomo timido, solitario, a volte buffo nei suoi eccessi, quasi infantile nel voler restare attaccato ai ricordi. Tra una poesia e l’altra, amava il latino più delle persone e i suoi studenti ricordavano i suoi modi bizzarri ma anche l’infinita dolcezza.
Il poeta del “fanciullino”
Pascoli è famoso per la sua Teoria del fanciullino, cioè la parte di noi che resta sempre bambina, capace di stupirsi, piangere e sentire la poesia nelle piccole cose. Ma se da un lato il fanciullino amava i suoni della natura e le carezze della sera, dall’altro era terribilmente consapevole dello scorrere del tempo.
Per Pascoli, il tempo era un nemico silenzioso: rubava l’innocenza, portava via gli affetti, ma lasciava – come una firma – la nostalgia.
Il tempo nella poesia di Pascoli
Il tempo, nei versi di Pascoli, non è mai neutrale. È il passato che torna, il futuro che fa paura, il presente che scivola via. Nelle sue poesie troviamo orologi, crepuscoli, stagioni che si rincorrono come fantasmi. Il tempo è un elemento poetico, ma anche psicologico.
In La mia sera, una delle sue poesie più celebri, il giorno che finisce diventa metafora della vita che scorre. Il poeta guarda il cielo della sera come un vecchio che guarda la sua giovinezza andarsene. La frase “Il giorno fu pieno di lampi; / ma ora verranno le stelle…” è un inno dolcissimo al tempo che consola dopo aver ferito.
In X Agosto, dedicata alla morte del padre, il tempo è carico di dolore. La notte di San Lorenzo diventa il simbolo della tragedia familiare e di una ferita che il tempo non può rimarginare.
In Il gelsomino notturno, il tempo è legato al mistero della notte, alla vita che nasce in silenzio e agli eventi che accadono fuori dal nostro controllo.
Per Pascoli, il tempo è circolare ma anche spietato. Torna, si ripete, ma ogni volta toglie qualcosa. Ed è proprio per questo che il poeta cerca di fermarlo nei versi, di congelarlo in immagini delicate e malinconiche.
Orologi rotti e malinconie tascabili
Pascoli aveva un orologio da taschino che pare controllasse ossessivamente, ma che non funzionava bene. Un simbolo perfetto per il suo rapporto con il tempo: lo voleva dominare, ma era lui a esserne dominato. Amava i ricordi più del presente, tanto che alcuni critici lo hanno definito il “poeta della memoria”, quasi un archivista dell’anima.
E attenzione: pare che avesse paura del telefono, lo considerava una macchina “che rompe il silenzio della memoria”. Insomma, se fosse vissuto oggi, probabilmente avrebbe buttato lo smartphone nel Tevere.
Pascoli e il tempo che ci somiglia
In un mondo che corre, Pascoli ci insegna l’arte di fermarsi, di guardare le cose con occhi pieni di ricordi e malinconie. Il suo tempo non è fatto di secondi e minuti, ma di emozioni che resistono. Per lui, il tempo era un compagno scomodo ma inevitabile, e il solo modo che aveva per farselo amico era scrivere versi che lo ingannassero un po’.
E forse è proprio questo il suo grande insegnamento: il tempo non si può fermare, ma si può raccontare. E ogni poesia è un piccolo miracolo contro l’oblio.
15 frasi di Giovanni Pascoli sul tempo
- “Il tempo consola, ma non guarisce.”
- “Il ricordo è il presente che non vuole morire.”
- “La sera, come il tempo, addolcisce anche il dolore.”
- “Ogni anno porta via qualcosa, ma non sempre porta qualcosa in cambio.”
- “Le ore non si contano coi minuti, ma coi sospiri.”
- “Il tempo è un ladro gentile: ti prende tutto, ma lo fa con garbo.”
- “Il passato è l’unico posto dove mi sento al sicuro.”
- “Nel tempo che passa, l’unico rifugio è la poesia.”
- “Il futuro mi fa paura, perché non ha volto.”
- “Certe notti sembrano durare per sempre, poi ti svegli: è già passato tutto.”
- “Ogni giorno che nasce è un fratello che parte.”
- “Il tempo non cancella: scolpisce.”
- “L’infanzia è l’unico tempo che dura davvero.”
- “Ogni tramonto è un addio che non sa parlare.”
- “Il tempo è un’ombra che ci accompagna: più cresce la luce, più si allunga.”
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