Il 20 maggio del 1506 moriva Cristoforo Colombo, l’uomo che ci insegna che anche sbagliare direzione può portarti lontano. Letteralmente. Voleva trovare una rotta nuova per le Indie, si ritrovò in America. E da lì il mondo non fu più lo stesso. Ma chi era davvero quest’uomo con il mare negli occhi e la bussola nel cuore? E, soprattutto, cosa significava per lui viaggiare?
Per Cristoforo Colombo viaggiare era una missione divina
Per Colombo, il viaggio era una specie di vocazione mistica. Scriveva che il suo desiderio di attraversare l’oceano era “ispirato da Dio”. Altro che GPS e viaggi low cost: lui ci metteva la fede, la passione, e una discreta dose di cocciutaggine.
Era convinto che la terra fosse molto più piccola di quanto fosse in realtà, e che bastasse attraversare l’Atlantico per arrivare in Asia. Nessuno gli credeva. Tranne la regina Isabella di Castiglia. Nel suo diario scriveva:
“Mi pare che lo Spirito Santo spiri in me desiderio di navigare.”
Insomma, altro che vacanze al mare: per Colombo ogni viaggio era una chiamata del destino.
Viaggi lunghi, navi scomode e marinai stufi: l’”epopea” del 1492
Il viaggio più celebre – quello del 1492 – durò oltre due mesi. Non un volo di 10 ore con film e snack, ma una traversata in tre caravelle traballanti, con cibo avariato, spazi stretti e marinai pronti all’ammutinamento. A metà ottobre, quando ormai tutti volevano tornare indietro, Colombo scrisse una delle frasi più iconiche (e testarde) della storia:
“Proseguiamo.”
Ecco, Colombo era così: uno che davanti all’ignoto accelerava. Aveva un talento unico nel convincere la gente a seguirlo, anche quando la bussola sembrava dire “stai scherzando, vero?”.
L’uomo dietro l’esploratore: più genio o più incosciente?
Cristoforo Colombo non era propriamente un simpaticone. Era ambizioso, ostinato, convinto di essere un prescelto. Si vestiva con abiti da frate, si firmava “il Cristoforo” (con l’articolo, come le rockstar), e pretendeva di essere nominato “Ammiraglio del Mare Oceano” e “Viceré delle Indie” per sempre. Ma non è andata così.
Certo, il suo senso dell’orientamento era discutibile, ma il suo coraggio no. Aveva una visione del mondo tutta sua, e la forza di realizzarla.
Una lezione per tutti: anche chi sbaglia strada può cambiare la mappa
Cristoforo Colombo morì a Valladolid il 20 maggio 1506, solo, malato e dimenticato dai re che lo avevano finanziato. Ma oggi il suo nome è ovunque: città, statue, libri di storia (e di geografia). Il suo viaggio ha ridisegnato il mondo, anche se era partito nella direzione sbagliata.
Ecco perché, nel bene e nel male, Colombo resta un simbolo di come il viaggio non sia solo una rotta tracciata su una mappa, ma un salto nel buio armati solo di sogni, convinzioni e, nel suo caso, una testardaggine leggendaria.
Un viaggio può ridisegnare anche te stesso o la tua vita, se riesci a trovare il coraggio di viaggiare. Perché chi viaggia, scopre sempre qualcosa.
18 frasi sul viaggio di Cristoforo Colombo
- “Seguendo la via del mare, si troverà la terra.”
- “Non ho mai visto terrore, anche se sono stato molto vicino alla morte molte volte.”
- “Per compiere grandi cose, dobbiamo non solo agire, ma anche sognare; non solo pianificare, ma anche credere.”
- “L’oro è un metallo eccellente. Con l’oro si costituisce un tesoro, e chi lo possiede fa quello che vuole nel mondo.”
- “Nessuno dovrebbe temere di intraprendere qualsiasi impresa in nome di nostro Salvatore, se è giusta e se l’intenzione è puramente per il Suo santo servizio.”
- “È facile scoprire ciò che un altro ha scoperto prima.”
- “Il mare darà a ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta sogni.”
- “Naviga verso ovest e l’Oriente verrà incontro a te.”
- “La mappa che mostra troppi dettagli e precisione dovrebbe destare sospetto, perché è certamente piena di menzogne.”
- “Ho sempre letto che il mondo, sia terra che acqua, era sferico.”
- “Ho navigato a tutti i punti cardinali, a Oriente, Occidente, Settentrione e Mezzogiorno. Continuo a ritenere che il paradiso terrestre si trovi all’estremità dell’Oriente.”
- “La fede è l’unica cosa necessaria per fare buon viaggio.”
- “Dio mi ha reso messaggero del nuovo cielo e della nuova terra di cui parlò nell’Apocalisse.”
- “L’avventura più pericolosa non è quella di esplorare terre sconosciute, ma di guardare il mondo con occhi nuovi.”
- “La mia idea indiscutibile era di andare per la via d’occidente verso oriente, dove nessuno, che si sappia, è mai andato.”
- “Colui che riceve un’idea da me, riceve istruzione senza diminuire la mia; come colui che accende la sua candela con la mia riceve luce senza oscurare me.”
- “Più si naviga verso occidente e più i venti diventano favorevoli per il viaggio verso l’Oriente.”
- “Non c’è terra, per quanto buona sia, che sembri piacevole agli occhi dopo una lunga navigazione.”
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