Frasi sulla felicità di Stefania Andreoli, il tuo amico perfezionista capirà che potrebbe non conoscere mai la felicità

Stefania Andreoli è quella voce che, quando la ascolti, ti viene da dire: “Ecco, finalmente qualcuno che dice le cose come stanno!”. Psicoterapeuta, scrittrice, presenza fissa nei talk show più seguiti, è un mix esplosivo di intelligenza, ironia e verità che a volte brucia. Ma dietro il suo modo diretto di parlare c’è sempre una missione: farci riflettere su chi siamo e, soprattutto, su quanto ci stiamo complicando la vita in nome di un’idea tossica di perfezione. E quando si parla di felicità, Stefania Andreoli non ci gira troppo intorno: la felicità non è uno stato di grazia da ottenere solo quando tutto è in ordine. È qualcosa di molto più vero. E molto meno Instagrammabile.

Frasi sulla felicità di Stefania Andreoli

Chi è Stefania Andreoli

Classe 1981, milanese, Stefania Andreoli è una psicoterapeuta dell’età evolutiva, ma anche una fine osservatrice dell’età involutiva degli adulti. Collabora con giornali, partecipa a trasmissioni TV e ha pubblicato libri come Lo faccio per me e Perfetti o felici. Titoli che sono tutto un programma.

Non ama i giri di parole, dice le cose dritte dritte e, soprattutto, parla con una lingua che si capisce. Nessun gergo psicologico, nessun parolone. Solo una verità spogliata, che ti arriva addosso come uno schiaffo gentile. O meno gentile, a seconda dei casi.

La felicità secondo Andreoli: altro che perfezione

Secondo Andreoli, la felicità non è un premio da vincere dopo aver spuntato tutte le caselle del “bravo bambino” o del “bravo adulto”. Non arriva quando sei magro, realizzato, ordinato, gentile, produttivo e sempre sorridente. Anzi: più provi a essere perfetto, più ti allontani da ciò che potrebbe davvero renderti felice.

Il punto è che la felicità non si incastra nella perfezione. E qui arriva la sua frase bomba, da incorniciare:

Se riteniamo di dover essere solo perfetti, nessuno potrà mai diventare niente… niente di felice.”

Che tradotto per i non iniziati al culto della psicoanalisi: se aspetti di essere impeccabile per concederti qualcosa di bello, puoi anche metterti comodo. E aspettare l’eternità.

Perché rincorrere la perfezione è una trappola

Andreoli ci mette in guardia da una trappola micidiale: quella di pensare che solo se siamo perfetti valiamo qualcosa. Ma se partiamo da questa convinzione, non combineremo mai nulla che somigli anche vagamente alla felicità. Perché nessuno è perfetto. E, soprattutto, nessuno sano di mente vuole esserlo davvero.

La perfezione, dice, è una camicia di forza: blocca la crescita, blocca l’autenticità e, tanto per non farci mancare nulla, ci rende anche insopportabili. Perché diciamocelo: quelli perfetti annoiano, fanno venire l’ansia e non sbagliano mai. E chi non sbaglia mai… mente.

La felicità? Si costruisce tra le crepe

Nel suo libro Perfetti o felici, Andreoli ci invita a scegliere. Perché sì, è una scelta: puoi inseguire la perfezione e restare intrappolato in un’eterna insoddisfazione, oppure puoi accettare di essere umano, sbilenco, stanco e pieno di dubbi ma felice, a tratti, anche molto.

La felicità, per lei, nasce dove c’è spazio per sbagliare, per cambiare idea, per perdonarsi. È fatta di autenticità, imperfezione e libertà. E anche di un po’ di ironia, perché prendersi troppo sul serio è il primo passo per diventare infelici cronici.

Felici sì, ma anche imperfetti (anzi, proprio per quello)

Stefania Andreoli ci insegna che la felicità non è per chi ci riesce sempre, ma per chi ci prova lo stesso. Non c’è niente di male nel non essere perfetti. Anzi, è l’unico modo per diventare qualcosa. E magari, ogni tanto, anche qualcosa di felice.

Quindi la prossima volta che ti senti in colpa perché non sei al top… ricordati che nemmeno la felicità lo è. Ma questo non la rende meno vera.

Frasi sulla felicità di Stefania Andreoli

  1. Ma tu sei felice? O sì o no la risposta è binaria.”
  2. Non si può più misurare il successo nel 730, dobbiamo assumerci la responsabilità di dire che, mediamente, non siamo affatto felici“.
  3. Abbiamo provato a diventare felici tentando di perseguire il mito della perfezione“.
  4. Oggi sono molto felice perché sono andata a prendermela quella la felicità. Non senza fatica.”
  5. Dobbiamo constatare che stiamo male e oggi abbiamo una grande occasione che è quella di poterlo ammettere, perché stiamo male tutti… tutti non stiamo bene“.
  6. Potete considerare quanto sarebbe sovversivo passare dal primato del fare al primato dell’essere?
  7. Ristabilendo la naturale bellezza di essere veri faremo prevenzione del rischio di vivere vite contraffatte.”
  8. Sarà un futuro felice in quanto opera originale e sinceramente voluta.”
  9. Se riteniamo di dover essere solo perfetti, nessuno potrà mai diventare niente. … niente di felice.”
  10. Egoismo, nella lingua della psicologia, altro non vuol dire se non prendersi cura di se stessi ed essere responsabili della nostra felicità.”
  11. Siamo al mondo per stare bene, mica per sopportare!
  12. Autorizzare se stessi a essere è farsi acqua trasparente.”
  13. Checché se ne pensi, la facciata e l’apparenza costano molto più sforzo della sincerità, che però ci fa più paura.”
  14. C’è un vantaggio nell’incontrare spesso e volentieri tutte le nostre emozioni: ciò che proviamo ci fa avere sempre ragione.”

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