Frasi sulla libertà dal film “I cento passi”: risponderai con le parole di Peppino Impastato a chi ti vuole incatenare

Il 9 maggio 1978 (lo stesso giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro) a Cinisi, in Sicilia, moriva assassinato Peppino Impastato. Aveva solo 30 anni e una vita che sembrava scritta al contrario: figlio di un mafioso, ma nemico giurato di Cosa Nostra. Cresciuto nell’ombra del potere criminale, decise di accendere un faro e puntarlo dritto in faccia al padrino del paese, quel Tano Badalamenti che tutti temevano e che lui chiamava “il grande capo dei mandamenti” alla radio. Peppino non aveva paura. O meglio, la paura ce l’aveva, ma la superava con una parola più forte: libertà.

frasi sulla libertà dal film I cento passi

Peppino Impastato: la libertà come scelta di vita

Per Peppino Impastato, la libertà non era solo un concetto astratto, ma una pratica quotidiana, un modo di essere, di pensare, di parlare e di agire. La libertà, per lui, era la possibilità di dissentire, di ridere in faccia al potere, di non piegarsi. Era dire la verità, anche quando tutti fingevano di non vederla.

Diceva:

Se si insegnasse la bellezza alla gente, le si darebbe un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.”

Per lui la libertà era bellezza: quella dei pensieri liberi, della cultura, dell’arte, della satira. Per questo fondò Radio Aut, una radio libera e autoprodotta, da cui lanciava fendenti satirici contro i mafiosi del suo paese, denunciandone traffici, violenze, connivenze politiche. Era ironico, pungente, mai banale. Inventò rubriche come “Onda Pazza”, in cui prendeva in giro il potere con intelligenza e sarcasmo. E rideva. Rideva forte. Perché per lui la libertà era anche ridere quando ti vogliono muto.

La mafia lo voleva zittire

Il 9 maggio 1978, il corpo di Peppino fu trovato dilaniato lungo i binari della ferrovia. La prima versione ufficiale fu grottesca: volevano far credere che si fosse suicidato con una bomba. Ma la verità venne fuori grazie alla madre Felicia e al fratello Giovanni, che non si arresero mai. Alla fine fu chiaro: Peppino era stato ucciso dalla mafia. Perché era libero. Perché non si era venduto. Perché aveva osato parlare.

Consigli per essere liberi, secondo Peppino

Peppino non predicava, ma dava l’esempio. E nei suoi gesti quotidiani si leggeva un manifesto per la libertà. I suoi consigli – non scritti, ma vissuti – erano semplici e rivoluzionari:

  • sii curioso: informati, leggi, ascolta, pensa con la tua testa;
  • non avere paura di dire la verità, anche se sei l’unico a farlo;
  • ridi del potere: toglili l’alone sacro, scoprine il lato ridicolo;
  • cerca la bellezza, anche nei luoghi più brutti;
  • non accettare l’ingiustizia come normalità.

Una volta, durante una trasmissione di Radio Aut, disse:

Voi ridete di me, ma io rido perché so di avere ragione.”

Ecco, forse la libertà per lui era proprio questo: avere il coraggio di sentirsi nel giusto, anche quando tutto il mondo ti dà torto.

Un aneddoto che racconta molto di lui

Peppino amava i paradossi e sapeva usarli per smascherare l’ipocrisia. Una volta, durante una trasmissione radiofonica, paragonò Tano Badalamenti a una rockstar, ironizzando sul fatto che fosse “l’unico a Cinisi con una carriera internazionale”. Gli dedicò persino una finta canzone: “Tano superstar”, prendendo in giro il culto mafioso che lo circondava. In un paese dove anche il silenzio era controllato, lui faceva satira. E rideva di gusto. Non c’era insulto più grande per un boss: non il disprezzo, ma lo scherno.

Una libertà che fa scuola ancora oggi

Peppino Impastato è diventato un simbolo della lotta alla mafia, ma soprattutto un’icona della libertà autentica. Quella che non si compra, non si baratta, non si nasconde. Ogni 9 maggio, migliaia di giovani marciano verso la sua casa di Cinisi per ricordarlo. Non come un martire triste, ma come un ragazzo coraggioso, che amava la vita così tanto da volerla libera per tutti.

E forse, se potesse parlare alla radio ancora una volta, ci direbbe: “La libertà è come la radio: devi costruirla tu, pezzo per pezzo, e poi accenderla a tutto volume.”

Frasi sulla libertà ispirate al film “I cento passi”

  1. La libertà inizia quando decidiamo di dire ‘no’ all’oppressione.”
  2. Fare i cento passi significa colmare la distanza tra le parole e l’azione.”
  3. La vera libertà nasce dalla consapevolezza e dal coraggio di denunciare.”
  4. Non c’è libertà dove regna il silenzio imposto dalla paura.”
  5. La libertà è una radio che trasmette verità quando tutti tacciono.”
  6. Essere liberi significa immaginare un futuro diverso per la propria terra.”
  7. La libertà non è solo un diritto individuale, ma una responsabilità collettiva.”
  8. La cultura e l’arte sono strumenti di libertà contro l’ignoranza.
  9. La libertà si costruisce passo dopo passo, ogni giorno, con piccole azioni di coraggio.”
  10. La vera libertà è quella che si conquista anche quando sembra impossibile.”
  11. Se si insegnasse la bellezza alla gente, le si darebbe un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.”

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