Achille Lauro non è solo un cantante: è un personaggio, un pensiero, una provocazione continua. Classe 1990, romano verace e artista per vocazione (non per convenienza), Lauro De Marinis – questo il suo nome all’anagrafe – compie gli anni il 16 giugno, ma sembra nato per stare in scena tutti i giorni dell’anno. In equilibrio costante tra sacro e profano, pop e punk, romanticismo decadente e realtà spietata, Lauro ha fatto della vita il suo tema preferito. Ma non quella patinata e motivazionale da libro di self-help. La sua è una vita cruda, piena di dubbi, amori tossici, scelte sbagliate e fughe in avanti. Una vita vissuta senza freni, cantata senza filtri.
“La vita è un paradosso”: dai testi ai post, il suo manifesto esistenziale
Per Achille Lauro, la vita non è una linea retta. È più una spirale ubriaca, che ogni tanto inciampa su se stessa. Nei suoi testi si passa in un attimo dal glamour più sfrenato (Me ne frego, Bam Bam Twist) alla confessione esistenziale (16 marzo, C’est la vie).
In un’intervista a Rolling Stone, ha detto:
“La mia vita è fatta di momenti eccessivi, ma anche di silenzi. È un casino organizzato.”
In altre parole, Lauro vive come scrive: in apnea emotiva. Le sue canzoni sono lettere non spedite, provocazioni teatrali e confessioni in metropolitana. Parlano d’amore, di morte, di vuoto, di rivincita. Ma soprattutto di umanità, anche quando è stanca e con l’eyeliner sbavato.
L’inferno, secondo Lauro, non è un posto. È una sensazione
Una delle frasi più potenti (e spesso citate) di Achille Lauro è:
“L’inferno non è un luogo. È uno stato d’animo.”
E lui ci ha camminato dentro, senza farsi sconti. Cresciuto in contesti difficili, ha conosciuto presto il disagio, l’emarginazione e la fatica di costruirsi una vita fuori dagli schemi. Per questo l’inferno, per lui, non ha fuoco né diavoli: è quando ti senti solo in mezzo alla folla, quando hai tutto e ti manca tutto, quando sorridi e ti crolla il mondo dentro.
È un pensiero che si ritrova in tante sue canzoni, dove il dolore non viene nascosto, ma esibito con la stessa eleganza con cui indossa le piume. Perché per lui, anche il dolore va sfilato con stile.
Achille tra sacro e pop: l’uomo dietro i lustrini
Dietro le giacche glitterate, gli abiti da sposa e le iconiche performance a Sanremo, c’è un uomo che ha sempre avuto fame di significato. Achille Lauro ha più volte detto che la musica gli ha salvato la vita, ma è anche la sua terapia, il suo specchio, la sua confessione pubblica.
Non è uno che si nasconde. Anche quando esagera (e lo fa spesso), lo fa con consapevolezza. Sa che provocare è un modo per far pensare, e che l’arte, se non disturba almeno un po’, è solo decorazione.
In fondo, Lauro non vuole essere capito. Vuole essere sentito.
Un compleanno da artista: tanti auguri a chi vive senza maschere (anche quando le indossa)
Il 16 giugno festeggiamo Achille Lauro, uno che ha fatto della propria identità un’opera d’arte e della vita un esperimento continuo. Ama confondere, mescolare, inventare. E nel farlo, regala a chi lo ascolta non solo canzoni, ma domande.
Chi siamo davvero? Quanto ci permettiamo di vivere senza paura del giudizio? Cosa ci tiene svegli la notte?
Auguri, Lauro. E grazie per averci ricordato che l’inferno non è sotto terra, ma a volte… dentro una giacca troppo stretta e un cuore troppo grande.
Frasi sulla vita dalle canzoni di Achille Lauro
- “Insegnami com’è dire addio e non girarsi a guardare.” (Penelope)
- “Salvi per amore, ma l’amore è odiare, imparare a farlo senza farsi male.” (Scusa)
- “Amore è prendersi il cuore e strapparlo. Amare fino ad ammazzarsi per poi rinnegarlo, tagliare il legame per poi rimpiazzarlo. Sì, l’amore è l’errore che tutti rifanno.” (Mamacita)
- “Impari a sentirti da solo anche in mezzo ad un mare di gente.” (Scelgo le stelle)
- “Cos’è l’amore? Che vuoi che sia? Antibiotico, anestesia. Fammi sbagliare, è la vita mia.” (Stupidi Ragazzi)
- “L’uomo sa parlare per nascondere i pensieri, siamo solo polvere, resti di un’altra epoca.” (Ora e per sempre)
- “Ho avuto crisi di nervi, crisi d’affetto. Conosco un passaggio segreto, porta all’inferno.” (Zucchero)
- “So che a volte una persona cambia perché tu possa lasciarla andare e crescere.” (Fiori rosa)
- “Il passato è causa del futuro.” (Ascensore dell’inferno)
- “Di noi si salveranno in pochi, ma si ricorderanno i nostri nomi.” (In paradiso)
- “La vita insegna ad essere insensibili con chi è sensibile.” (Penelope)
- “Tutto il resto è noia, tutto è niente in eterno.” (Zucchero)
- “Vorrei cambiare tutto con un telecomando, ma le persone perse non ritorneranno.” (Di nuovo maggio)
- “L’inferno non è un luogo, ma uno stato d’animo.” (Playground love)
- “Sai che paradossalmente rido perché il paradosso è non pensare al poi.” (Ora lo so)
- “Non ho scelto come, tu che c’hai fatto così, così soli e sole.” (Solo noi)
- “Non è follia, ma è solo vivere.” (Rolls Royce)
- “Il passato cambia uno ad uno.” (Un sogno dove tutti muoiono)
- “Figlio di un Dio, figlio di un bar. Lasciatemi stare.” (Delinquente)
- “Tu che chiedi di me, che domanda di merda. Far finta di niente è l’arte della disobbedienza.” (Femmina)
- “Le voglio bene ma mi do per morto, sta vita è un roller coaster.” (Domenica)
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