La dura frase di Galimberti sui genitori assenti: “Sbagli tutto con tuo figlio se non gli dedichi il giusto tempo”

Umberto Galimberti non è solo un filosofo e psicoanalista di fama internazionale, è anche uno che sa parlare della vita di tutti i giorni, dei rapporti umani, e soprattutto dei rapporti tra genitori e figli. Le sue riflessioni non sono complicate, anzi: arrivano dritte al punto, con quella capacità di mettere insieme profondità e semplicità che pochi possiedono. E quando si tratta di educazione dei figli, Galimberti non le manda a dire. La sua frase più famosa su questo tema dice tutto:

Sbagli tutto con tuo figlio se non gli dedichi il giusto tempo. Capire i suoi passi avanti e indietro richiede ascolto e presenza, e lì nasce la fiducia e si vede l’essere genitore.”

La dura frase di Galimberti sui genitori assenti

Chi è Umberto Galimberti

Umberto Galimberti è conosciuto come filosofo, saggista e psicoanalista, ma il suo vero talento sta nel collegare la teoria alla vita reale. Nei suoi libri e interventi, dai saggi di psicologia alla riflessione sulla società contemporanea, Galimberti parla di genitori e figli con una chiarezza disarmante. Non offre formule magiche, perché sa che non esistono, ma offre punti di riferimento concreti: dialogo, attenzione, tempo condiviso e comprensione. Per lui, essere genitori è un mestiere complesso, forse il più difficile del mondo, ma anche il più gratificante.

Genitori e figli secondo Galimberti

Galimberti osserva come il contesto storico e culturale abbia cambiato il ruolo dei genitori. Prima del ’68, l’autorità paterna era quasi sacra: i genitori dettavano regole e disciplina, e i figli seguivano. Oggi, invece, i padri e le madri rischiano di trasformarsi in amici dei figli, nel mito del giovanilismo, perdendo il confine tra guida e complicità. Questo porta spesso a un problema che Galimberti sottolinea:

Se per i figli resta tempo solo la sera davanti alla tv, abbiamo sbagliato tutto.”

Secondo lui, i figli hanno bisogno di comunicazione costante, di genitori presenti che sappiano celebrare i loro successi, ma anche capire e accompagnare i passi indietro. Questo non significa diventare supervisori ossessivi, ma esserci davvero, ascoltando, guardando, dialogando. È in questa attenzione quotidiana che nasce la fiducia, quella fiducia che permette al figlio di sentirsi sicuro e al genitore di sentirsi genitore.

Un invito alla presenza

La frase: “Sbagli tutto con tuo figlio se non gli dedichi il giusto tempo. Capire i suoi passi avanti e indietro richiede ascolto e presenza, e lì nasce la fiducia e si vede l’essere genitore” non è solo un ammonimento: è una guida pratica. Ci ricorda che la vera educazione non si misura in regole imposte o punizioni, ma in qualità del tempo passato insieme. Galimberti ci invita a vedere i nostri figli non come progetti da realizzare, ma come persone da accompagnare con cura e attenzione, passo dopo passo.

Come possiamo applicare questo insegnamento

Cosa significa concretamente essere presenti? Significa interrompere per un momento lo scroll infinito sui social, abbassare il volume della televisione, sedersi sul divano e davvero ascoltare. Significa chiedere al proprio figlio come sta, cosa lo emoziona, cosa lo preoccupa, e prendere sul serio le sue risposte. Significa anche accettare che ci saranno giorni in cui faranno passi indietro, e non punirli per questo, ma provare a capire il perché insieme. È un approccio che rende i figli sereni e sicuri, e allo stesso tempo ci rende genitori più consapevoli e meno ansiosi.

Il messaggio finale di Galimberti

In fondo, il messaggio di Galimberti è semplice e potente: essere genitori non è una gara di competenze, ma un atto di amore e presenza. Non serve avere tutte le risposte, serve esserci davvero. “Solo la comunicazione frequente e assidua e l’attenzione li fanno crescere bene”, dice, ricordandoci che il tempo, più del denaro o dei regali, è il dono più prezioso che possiamo fare ai nostri figli.

E così, leggendo le parole di Galimberti, ci accorgiamo che educare non è insegnare a camminare dritto, ma camminare accanto, passo dopo passo, con fiducia e ascolto.

Frasi di Umberto Galimberti sui genitori

  1. I genitori nella nostra società non hanno più la possibilità di educare i loro figli per la semplice ragione che una famiglia sta in piedi se lavorano tutti e due.”
  2. Oggi i genitori sanno dire solo ‘Quando sarai più grande capirai’, ma le mappe cognitive ed emotive di un bambino si formano nei primi sei anni di vita e sono definitive.”
  3. Molti genitori non sanno gestire il rapporto con i figli, forse perché non sanno che con i figli devono parlarci prima che inizi l’adolescenza, per creare un rapporto di fiducia prima dei dodici anni.”
  4. Il genitore deve sapere che, dopo i dodici anni, la sua parola non è più efficace. Serve l’esempio.”
  5. Un padre deve mantenere l’autorità che gli deriva dall’autorevolezza.”
  6. I genitori oggi si vedono in quella funzione castrante che è quella di proteggerli all’infinito.”
  7. Quando i figli aprono una finestra di dialogo, i genitori li devono ascoltare con un atteggiamento che non deve essere quello ‘ti ascolto e dopo ti dico’, ma bisogna mostrare una reale e sincera curiosità per il mondo dei ragazzi.”
  8. Se la famiglia non contiene, il figlio finisce per manifestare il complesso edipico in altro modo e contesto, dalla curva nord all’occupazione.”
  9. I genitori fanno la guerra alle maestre causando un danno psicologico pazzesco perché i bambini prima amano i genitori e poi amano la maestra; se in casa sentono parlare male dei maestri, il bambino non capisce di chi si deve fidare.”
  10. I genitori devono sapere che la loro parola è efficace fino ai 10-11-12 anni, l’età in cui i ragazzi devono passare dall’amore incondizionato dei genitori all’amore condizionato degli amici.”

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