Roberta Bruzzone non è solo una criminologa: è un intero genere narrativo. Tagliente, teatrale al punto giusto, elegantemente spietata quando serve, riesce a parlare di narcisismo come se stesse recitando una stand-up comedy psicologica… anche se, alla fine, quel che dice fa più male di una diagnosi. Negli anni ha scritto, parlato e ribadito in ogni salsa cosa significhi avere a che fare con un narcisista manipolatore, e lo ha fatto con un linguaggio che non lascia scampo: diretto, chiaro, senza anestesia.
Chi è Roberta Bruzzone
Ogni volta che apre bocca, Roberta Bruzzone ti dà l’impressione di sapere già tutto di te. Studi solidissimi, anni di esperienza su casi difficilissimi e una comunicazione che non gira mai intorno al problema: il suo stile è diventato un marchio. Televisione, libri, interviste, conferenze: dovunque compaia, porta una certezza granitica, ossia che il narcisismo patologico non è un vezzo, ma una forma di devastazione psicologica strutturata. Lo dice lei stessa:
“Narcisista, maschio o femmina che sia, non cambia nulla per la vittima, sono letteralmente devastanti. Più alto è il grado di narcisismo peggio è.”
E quando lo dice, sai che non esagera. O meglio, se esagera è perché la realtà è anche peggio.
Che cos’è, per Roberta Bruzzone, un narcisista
Roberta Bruzzone parla spesso del narcisista come di un soggetto che vive in un universo tutto suo:
“Per una persona affetta da narcisismo c’è una sola realtà: quella dei propri processi mentali, delle proprie sensazioni e delle continue manifestazioni pubbliche.”
In altre parole, sono persone talmente concentrate su sé stesse da non lasciare neanche una manciata d’aria a chi sta loro accanto. Il resto del mondo, per loro, non è che un’opzione. E se qualcuno prova a prendersi un centimetro di spazio, scatta l’ira funesta. Lo dice chiaro e tondo:
“Sono soggetti concentrati sui propri bisogni, che non tollerano minimamente lo spazio degli altri, che praticano l’assedio serrato della tua vita.”
Ecco perché, secondo lei, vivere accanto a un narcisista è come abitare in un campo minato in cui l’unica regola è non muoversi… ma tanto esplode lo stesso.
Gaslighting e manipolazione: quando il problema non sei tu
Uno dei concetti che Roberta Bruzzone ripete con forza è che i narcisisti sono manipolatori eccellenti. E il loro sport preferito si chiama gaslighting:
“Il problema non sei tu: il Gaslighting è manipolazione mentale. Così il narcisista patologico ti porta a dubitare di tutto.”
Non si limitano a mentire: riscrivono la realtà. E più ti confondi, più ti perdi, più sei controllabile. È un raffinato lavoro di logoramento. Altro che piccole bugie: qui siamo nel campo delle distorsioni strategiche.
L’origine del problema: quando il narcisismo nasce in casa
Secondo Roberta Bruzzone, il narcisismo spesso germoglia già nell’infanzia. E non risparmia una stilettata al modo in cui alcuni genitori allevano i figli:
“Il concedere, senza resa, tutto ai figli, mettendoli sempre al centro dell’attenzione, sviluppa un forte narcisismo.”
Troppi “sei speciale”, troppi “tu hai sempre ragione”, troppi “il mondo ruota attorno a te”. Il risultato? Adulti convinti che gli altri siano comparse nel film della loro vita. E che, se provi a sederti in prima fila, ti cacciano pure.
La frase della zecca e il cane: perché è così illuminante
Arriviamo alla frase che più di tutte ha fatto scuola:
“È un po’ come se una zecca fosse talmente abile da convincere il cane di non poter vivere senza di lei.”
Qui Roberta Bruzzone non ci va nemmeno vicina: ci affonda direttamente il bisturi. Paragona il narcisista a una zecca, non perché succhi energia, tempo, autostima e dignità… ma perché riesce a farti credere che lo stia facendo per il tuo bene.
Il punto cruciale della metafora è la dipendenza invertita. Non sei tu che non puoi vivere senza il narcisista: è lui che ti convince che senza la sua presenza, la tua vita crollerebbe. Ed è lì che comprendi tutto: la zecca non è solo parassita, è stratega.
Questa immagine è utilissima per capire se stai davvero vivendo una relazione con un narcisista manipolatore. Ti senti svuotato ma allo stesso tempo convinto che senza quella persona saresti perso? Ti sembra di avere accanto qualcuno che ti adesca, ti logora e poi ti fa credere che lo stia facendo per amore? E soprattutto: sei disposto a tollerarlo perché temi che, senza di lui, non potresti andare avanti? Se la risposta, anche solo in parte, è sì, forse quella non è una relazione: è un’infestazione.
Perché Roberta Bruzzone parla così chiaro
Il grande merito di Roberta Bruzzone è proprio la sua capacità di smontare il narcisista con parole semplici e immagini indimenticabili. Non fa giri di parole, non usa mezzi toni, non offre attenuanti. Descrive il narcisismo come un meccanismo perfetto, devastante, capace di trasformare chiunque in una versione confusa e corrotta di sé. E se il suo stile può sembrare duro, è perché vuole fare esattamente questo: aprire gli occhi a chi è già immerso nella nebbia.
In fondo, le sue frasi funzionano come piccoli test di realtà: ti costringono a guardare la tua situazione non per come la giustifichi, ma per come è. E se mentre leggi ti accorgi che assomiglia più a una zecca che a un partner… forse è il caso di prendere il guinzaglio e cambiare strada.
Frasi di Roberta Bruzzone sui narcisisti
- “Narcisista, maschio o femmina che sia, non cambia nulla per la vittima, sono letteralmente devastanti. Più alto è il grado di narcisismo peggio è.”
- “Il problema non sei tu: il Gaslighting è manipolazione mentale. Così il narcisista patologico ti porta a dubitare di tutto.”
- “Il concedere, senza resa, tutto ai figli, mettendoli sempre al centro dell’attenzione, sviluppa un forte narcisismo.”
- “Per una persona affetta da narcisismo c’è una sola realtà: quella dei propri processi mentali, delle proprie sensazioni e delle continue manifestazioni pubbliche.”
- “Sono soggetti concentrati sui propri bisogni, che non tollerano minimamente lo spazio degli altri, che praticano l’assedio serrato della tua vita.”
- “È un po’ come se una zecca fosse talmente abile da convincere il cane di non poter vivere senza di lei.”
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