Frasi di Beppe Severgnini sugli anziani, ti spingeranno a smettere di credere che tutto sia inutile e rinascerai

Beppe Severgnini non è solo un giornalista e saggista italiano di fama internazionale, ma anche un osservatore acuto della società e dei comportamenti umani. Con leggerezza, ironia e una capacità unica di rendere chiaro ciò che spesso viene dato per scontato, Severgnini parla di anziani in modo originale, mettendo in luce ciò che lui definisce la “pensione mentale”. Un concetto che fa sorridere, ma che nasconde un invito serio: non chiudersi in se stessi e non ritirarsi dalla vita, mai.

Frasi di Beppe Severgnini sugli anziani
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Chi è Beppe Severgnini

Giornalista, editorialista, scrittore e opinionista, Beppe Severgnini è famoso per il suo stile chiaro, diretto e ironico. Ha scritto per testate italiane e internazionali, pubblicato libri che diventano subito best-seller, e tiene conferenze dove riesce a mescolare analisi culturale e racconti divertenti. Ma al di là del personaggio pubblico, c’è un uomo che osserva la realtà con occhi curiosi e mai giudicanti.

Quando Severgnini parla degli anziani, non si limita a descrivere l’età avanzata come un numero sul calendario. Osserva come molti, dopo aver smesso di lavorare, smettano anche di vivere veramente. E lo fa con frasi taglienti e memorabili che restano impresse:

Molti anziani hanno due pensioni: quella che sostituisce lo stipendio e quella mentale, ovvero quella con cui si ritirano dal mondo.”

La pensione mentale: cos’è e perché è un errore

Secondo Beppe Severgnini, la “pensione mentale” è l’atteggiamento di chi, arrivato a una certa età, decide di ritirarsi dal mondo: smette di interessarsi alla politica, alla cultura, alla città in cui vive. Si chiude in casa, nel proprio salotto, e comincia a considerare tutto inutile o troppo complicato. Dice:

La pensione mentale di alcuni anziani è un errore gravissimo, perché così chiudono tutto e si ritirano sempre di più, se ne fregano del mondo… alla fine sta nel suo salotto e diventa un’ossessione.”

Non è solo un giudizio sul comportamento: è un avvertimento. Severgnini invita a non abbandonarsi, a non pensare che l’età renda tutto inutile.

Perché questa frase ci può salvare: rinascere non ha età

La famosa frase delle “due pensioni” non è solo ironica, ma profondamente liberatoria. Ci ricorda che il vero rischio dell’età non è il corpo che invecchia, ma la mente che si spegne per scelta.

Pensaci: anche se hai 60, 70 o 80 anni, non sei condannato a sparire dalla vita sociale o a rinunciare ai tuoi interessi. La pensione mentale può essere interrotta: basta decidere di partecipare, di leggere, di interessarsi, di confrontarsi con il mondo. È un invito a rinascere, a riappropriarsi della propria curiosità e della propria energia mentale.

Beppe Severgnini sottolinea anche che chi si ritira mentalmente rischia di vivere in una sorta di stagnazione:

La pensione mentale di alcuni anziani, che li porta far finta che non cambi niente, è un errore madornale. L’onnipresenza, a una certa età, è un segno di disperazione in tante professioni.”

Tradotto in parole semplici: chi smette di interessarsi davvero, anche se appare “presente”, in realtà si spegne dentro.

Ridere, riflettere e rinascere

Beppe Severgnini ci insegna che l’età è solo un numero, ma l’atteggiamento mentale può fare la differenza. La pensione mentale è un rischio serio, ma è anche un’opportunità: ci ricorda che non è mai troppo tardi per interessarsi, partecipare e rinascere. Quindi, se stai leggendo queste righe e pensi “ormai sono troppo vecchio”, ricorda le parole di Severgnini: la vita è ancora lì fuori, e il mondo ha bisogno della tua mente attiva.

Frasi di Beppe Severgnini sugli anziani

  1. Molti anziani hanno due pensioni: quella che sostituisce lo stipendio e quella mentale, ovvero quella con cui si ritirano dal mondo.”
  2. La pensione mentale di alcuni anziani è un errore gravissimo, perché così chiudono tutto e si ritirano sempre di più, se ne fregano del mondo, non vanno più a votare perché tanto è tutto uno schifo, te ne freghi della tua città… e alla fine sta nel suo salotto e diventa un’ossessione.”
  3. La pensione mentale di alcuni anziani, che li porta far finta che non cambi niente, è un errore madornale. L’onnipresenza, a una certa età, è un segno di disperazione in tante professioni.”

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