Beppe Severgnini non ha bisogno di cronometri per parlare del tempo. Gli basta la vita, l’esperienza, qualche aforisma ben assestato e la sua penna, che da anni racconta agli italiani chi sono, dove stanno andando e – soprattutto – quanto corrono. Perché sì, corriamo tutti. Ma Severgnini, con quel suo stile garbato e pungente, ci invita ogni tanto a fermarci. A riflettere. Magari su una panchina, guardando una partita. O su un fallimento, che a guardarlo bene può essere solo… un primo tempo andato male.
Beppe Severgnini: l’uomo che ha il tempo in testa
Classe 1956, cremonese, volto noto del giornalismo italiano e penna affilata del Corriere della Sera, Beppe Severgnini è molto più di un opinionista da salotto. È un osservatore dell’Italia e degli italiani, un narratore del quotidiano, uno che ci fa ridere e pensare mentre parla di treni in ritardo, vacanze italiane, calli linguistici e, naturalmente, del tempo.
Non il meteo, sia chiaro. Parliamo proprio del tempo della vita: quello che scivola via, quello che si rincorre, quello che, se lo usi bene, ti fa pure vincere le partite.
Il tempo secondo Severgnini: noia, lentezza e occasioni
In un mondo che corre, Severgnini ci dice una cosa quasi rivoluzionaria: annoiarsi fa bene. Lo scrive nel Manuale dell’uomo normale, un libro che è un inno al rallentare. “Chi si annoia oggi si prepara a divertirsi domani”, dice. Perché, paradossalmente, fermare il tempo (o almeno rallentarlo) può essere il modo migliore per dargli un senso.
Ma attenzione: non è un nostalgico del “si stava meglio quando si stava peggio”. È più un allenatore zen che ti dice: “Non sprecare tutto il fiato nei primi 10 minuti, perché la partita è lunga”.
La metafora della partita: vincere, perdere, rigiocare
Ecco una delle sue frasi più belle (e più utili, soprattutto se hai figli a cui insegnare qualcosa sulla vita):
“A un bel primo tempo può seguire un brutto secondo tempo. Ma ci sarà comunque un secondo tempo, e poi un’altra partita, e dopo l’ultima partita un nuovo campionato.”
Traduco dal “severgninese” all’italiano semplice: non importa se oggi è andata male, domani si ricomincia. È una frase che profuma di calcio, certo, ma dentro c’è tutta la saggezza di chi ha capito che il tempo non si butta, nemmeno quando si perde.
Per un genitore, questa è oro. Quando un figlio torna a casa arrabbiato perché ha perso, o ha preso un brutto voto, o un amico gli ha detto “non ti invito più al mio compleanno”, questa frase è un salvagente. Serve a spiegargli che non è il risultato che conta, ma l’esperienza. E che ogni partita (o fallimento) è solo un pezzo del campionato della vita.
Il tempo non è una corsa, ma un campo da gioco
Beppe Severgnini ci invita a smettere di pensare al tempo come a una clessidra che ci sfugge tra le dita. Meglio vederlo come un campo da gioco: a volte scivoli, a volte segni, a volte becchi un palo al 90esimo. Ma l’importante è esserci, giocare, provarci.
Ed è proprio questo che dovremmo insegnare ai nostri figli: non cercare la perfezione, ma la possibilità di rientrare in campo. E che ogni tanto, anche perdere ha un suo perché. Anzi, spesso è proprio lì che si impara di più.
Severgnini, il tempo e noi
In un’Italia che ha fretta, che vive di notifiche, che non sopporta la noia e ha paura di sbagliare, la voce di Beppe Severgnini è una boccata d’aria fresca e ironica. Parla del tempo come un amico saggio, non come un nemico da rincorrere. E ci ricorda che ogni tanto vale la pena fermarsi, guardare il cielo e dire: “Ok, oggi ho perso. Ma domani si rigioca.”
Frasi di Beppe Severgnini sul tempo
- “Provare ad annoiarsi è più difficile che tentare di divertirsi. Bisogna saper resistere alla fretta, agli amici, alle occasioni e ai cattivi pensieri, uno su tutti: sto sprecando tempo. Invece chi si annoia oggi si prepara a divertirsi domani.”
- “Il tempismo – la capacità di cogliere il momento – è una qualità; l’opportunismo, un difetto.”
- “Anche a noi, umani di serie, le idee migliori vengono al mattino sotto la doccia, su un aeroplano, pedalando, correndo o nuotando. Sono i momenti in cui non chiamiamo, rispondiamo, navighiamo, scriviamo e clicchiamo, cercando di dare un senso alle nostre giornate.”
- “Un bel primo tempo può seguire un brutto secondo tempo. Ma ci sarà comunque un secondo tempo, e poi un’altra partita, e dopo l’ultima partita un nuovo campionato.”
- “Le società, come i bambini, crescono a strappi.”
- “Solo chi si muove apprezza le soste e non conosce la noia.”
- “Il mutamento dev’essere visto come un’opportunità, non una fonte d’ansia.”
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