Li abbiamo seguiti ovunque: dallo svezzamento al saggio di danza, dal compito di matematica al colloquio con l’insegnante. Abbiamo fatto da taxi, coach, baby sitter e persino da “addetti stampa” sui gruppi WhatsApp delle mamme. Ma arriva un momento in cui ti chiedi: “E io, chi sono?” Se anche tu ti sei perso nel ruolo di “genitore full optional”, allora ascoltare Daniela Lucangeli può essere salvifico. Per lei, i figli non vanno controllati, ma cresciuti nell’autonomia e nell’autodeterminazione. E sì, c’è differenza.
Chi è Daniela Lucangeli (e perché dovremmo ascoltarla)
Psicologa, docente universitaria, esperta di psicologia dell’età evolutiva. Ma anche divulgatrice appassionata, capace di parlare di neuroscienze con la stessa naturalezza con cui una nonna ti racconta le fiabe.
Daniela Lucangeli è diventata un punto di riferimento per chi si occupa di educazione, insegnamento e genitorialità. Il suo stile? Una miscela di rigore scientifico, dolcezza e frasi che ti fanno venire voglia di abbracciare i tuoi figli e poi mollare loro la presa (con amore, s’intende).
I figli secondo Lucangeli: non statuine da proteggere, ma esseri umani da accompagnare
Per Daniela Lucangeli, i figli non sono progetti da perfezionare o vite da vivere per procura. Sono persone. Con i loro tempi, i loro inciampi, i loro slanci. E noi, adulti, non dobbiamo essere la loro ombra.
Dice chiaramente:
“Il vero compito degli adulti è riportare autonomia e capacità di autodeterminazione ai nostri figli.”
Questa frase, che sembra una massima zen, è in realtà una chiamata alla rivoluzione. Sì, perché ci ricorda che essere genitori non significa “fare al posto di”, ma “fare con, fino a quando possono fare da soli”.
E aggiunge spesso:
“Quando un bambino è troppo dipendente dall’adulto, cresce fragile. Quando si sente capace, cresce forte.”
Smettere di essere l’ombra dei figli: è possibile (e anche liberatorio)
Essere genitori presenti non significa essere invadenti. Significa offrire uno spazio sicuro da cui partire, non una torre d’avorio da cui non possono uscire.
Daniela Lucangeli ci mette in guardia da quella tendenza moderna a voler risolvere tutto per i nostri figli:
- “Hai dimenticato la merenda? Te la porto!”
- “Non capisci l’esercizio? Te lo faccio io!”
- “Hai litigato con un compagno? Chiamo la mamma dell’altro!”
Risultato? Crescono bambini dipendenti, insicuri, incapaci di gestire frustrazioni minime. E poi ci chiediamo perché a 25 anni non riescono a fare una telefonata per fissare un appuntamento.
Perché questa visione può aiutarci anche come genitori
Accettare che i figli debbano diventare autonomi è faticoso, ma liberatorio.
Significa riconoscere che non siamo indispensabili per ogni respiro che fanno. Che non dobbiamo annullarci per farli brillare.
E, soprattutto, significa tornare a occuparci anche di noi stessi, senza sensi di colpa.
Daniela Lucangeli, con tono affettuoso ma deciso, ci dà il permesso di dire: “Oggi non posso aiutarti con il disegno di scienze, ho il mio corso di yoga.”
E no, non è egoismo. È autodeterminazione genitoriale. Anche questo serve per educare.
Genitori sì, ma non martiri
Seguire i consigli di Daniela Lucangeli significa educare con amore, non con ansia.
Significa accompagnare senza sostituirsi, sostenere senza soffocare, amare senza annullarsi.
E, diciamolo: un figlio che cresce forte, libero e felice… è anche un bel regalo per noi.
Così magari, un giorno, potremo andare a cena fuori senza ricevere trenta messaggi tipo “Come si scalda il sugo?” o “Hai lavato i calzini?”
Frasi di Daniela Lucangeli sui figli
- “Ogni bambino è un progetto unico e irripetibile, con tempi e modi suoi di crescere e imparare.”
- “Il compito dei genitori non è quello di formare figli perfetti, ma di accompagnarli a diventare persone autentiche.”
- “La motivazione ad apprendere nasce dal piacere di scoprire e dal senso di efficacia personale.”
- “Ascoltare i bambini significa riconoscere la loro dignità e la loro capacità di essere protagonisti della propria crescita.”
- “La fatica nell’apprendimento non deve essere vissuta come un fallimento, ma come un’occasione per sviluppare strategie nuove e creatività.”
- “I figli hanno bisogno di adulti che sappiano reggere l’incertezza e accettare che non sempre ci sono risposte pronte.”
- “Il gioco è la prima scuola della vita: attraverso il gioco il bambino costruisce il senso di sé e del mondo.”
- “Non dobbiamo temere le emozioni dei bambini, ma imparare a riconoscerle e accompagnarle.”
- “L’apprendimento efficace nasce in un contesto relazionale dove il bambino si sente accolto e sicuro.”
- “Aiutare i figli a diventare autonomi significa offrire loro spazi di libertà e responsabilità, anche nei piccoli gesti quotidiani.”
- “Le difficoltà di apprendimento non sono un limite, ma un segnale per cambiare approccio e valorizzare altre potenzialità.”
- “Essere genitori significa soprattutto imparare a stare accanto senza invadere, rispettando i tempi e i desideri dei figli.”
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