Frasi di Daniele Novara sull’educazione dei figli, troverai il modo per lasciare ai tuoi figli la migliore educazione

C’è chi parla di educazione come se fosse un manuale d’istruzioni della lavatrice: “Fai questo, ottieni quello”. Poi c’è Daniele Novara, pedagogista piacentino, che invece ti ricorda una verità semplice e spiazzante: i figli non sono elettrodomestici. Con il suo stile diretto e un po’ tagliente, Daniele Novara da anni ci accompagna a capire che educare non significa riempire la testa dei bambini di regole o lezioni, ma aiutarli a crescere con strumenti per affrontare la vita.

Frasi di Daniele Novara sull’educazione dei figli

Chi è Daniele Novara

Daniele Novara è un pedagogista, formatore e autore che ha fondato il CPP (Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti). Non è il classico professore che ti fa addormentare dopo tre frasi: al contrario, i suoi libri, le sue conferenze e i suoi interventi televisivi hanno il pregio raro di rendere l’educazione una materia viva, concreta e pure divertente. Perché? Perché parla di problemi veri: i capricci, i compiti, la gestione dei “no”, i conflitti familiari. In poche parole, parla di noi e delle nostre fatiche da genitori.

L’educazione come pelle: la frase che ci mette davanti allo specchio

Daniele Novara dice:

L’educazione che ci segna e in un certo senso ci definisce, è una creta che si colloca in un contenitore, ne prende forma ma è come una pelle, ci accompagna tutta la vita.”

Tradotto in lingua quotidiana: quello che i bambini ricevono nei primi anni di vita resta addosso, come una seconda pelle. Non lo togli con un colpo di spugna, non lo lavi via come una macchia di sugo. L’educazione plasma, modella, segna. E lo fa quando i figli sono più vulnerabili: nei primi anni, quando non ricordano nulla, ma assorbono tutto.

Perché questa frase ci riguarda (e ci salva dal “fai come dico io”)

Il messaggio è potente: i nostri figli ci portano dentro per sempre. Non nel senso zuccheroso delle frasi da calendario (“ti porterò nel cuore”), ma in quello reale, a volte scomodo: il modo in cui li educhiamo segna la loro vita futura. Questo non significa diventare genitori perfetti (spoiler: non esistono, e chi ci prova rischia di diventare insopportabile). Significa essere consapevoli che ogni gesto, parola, modello educativo lascia un segno.

E allora smettiamola con la sindrome del “padrone di casa” che vuole controllare tutto. Daniele Novara ci ricorda che educare non è addestrare soldatini né creare fotocopie di noi stessi. È piuttosto offrire strumenti, accompagnare, e – quando serve – fare un passo indietro.

Perché le sue parole ci servono oggi più che mai

In un mondo dove l’educazione rischia di diventare “Netflix e tablet”, Daniele Novara ci invita a rallentare e a pensare: che tipo di pelle sto lasciando a mio figlio? Una pelle fatta di affetto, regole chiare, possibilità di crescere? Oppure una pelle di ansia, aspettative soffocanti e “fai come dico io”?

La verità è che educare significa accettare che non avremo mai il controllo totale. Ma, proprio per questo, possiamo scegliere la qualità di ciò che lasciamo. Non un copione fisso, non un incubo, ma una base solida su cui i nostri figli potranno costruire la loro vita.

L’educazione è un atto che lascia tracce profonde

Daniele Novara non ci consegna ricette pronte, ma un invito scomodo e bellissimo: guardare all’educazione come a un atto che lascia tracce profonde. La creta prende forma, la pelle rimane. E se è vero che i figli non nascono con un manuale d’uso, almeno possiamo smettere di trattarli come lavatrici da programmare. Perché, alla fine, l’educazione migliore è quella che non toglie aria, ma la dà.

Frasi di Daniele Novara sull’educazione dei figli

  1. In realtà questi genitori creano comunque una forma, modellano i figli e le figlie.”
  2. L’educazione che ci segna e in un certo senso ci definisce è una creta che si colloca in un contenitore, ne prende forma ma è come una pelle, ci accompagna tutta la vita.”
  3. Il copione educativo è qualcosa che spesso ci sfugge ma su cui bisogna costruire un’interazione se vogliamo evitare conflitti futuri.”
  4. Non si può eliminare il proprio copione educativo, ce lo portiamo addosso; per alcuni aspetti è davvero una risorsa.”
  5. Occorre che ciascuno di noi riconosca il proprio copione educativo, è un invito a non sottovalutare la forma che hanno cercato di darci.”
  6. Il conflitto con la propria educazione ricevuta permette di creare uno scarto di crescita, uno scarto di consapevolezza, un vero cambiamento.”
  7. La crescita personale non è un’alleanza con l’educazione ricevuta, non è agiografia, ma il suo superamento.”
  8. Ognuno di noi è responsabile nel portare avanti la storia oltre l’educazione ricevuta.”

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