Ernest Hemingway non era solo lo scrittore dal cappello in testa e dalla penna affilata. Era un uomo che ha vissuto la vita a pieno, tra guerre, safari, pesca estrema e tante storie da raccontare. Ma cosa pensava Hemingway della vecchiaia? Per lui, invecchiare non era una condanna: era un’occasione per diventare coraggiosi nello spirito, anche quando il corpo cominciava a fare i capricci. E le sue frasi sulla vecchiaia sono piccoli manuali di saggezza da leggere con un sorriso, magari davanti a un buon caffè.

Ernest Hemingway e la vecchiaia: un rapporto schietto
Ernest Hemingway non amava girarci intorno. Per lui, la vecchiaia riguardava soprattutto il corpo, non lo spirito. In Addio alle armi scrive:
“Il corpo è vecchio… ma lo spirito non è più vecchio e non molto più saggio.”
Tradotto in parole povere: possiamo avere ossa scricchiolanti e capelli bianchi, ma la nostra anima può rimanere viva e curiosa come quella di un ventenne. E forse anche un po’ testarda, aggiungerei io.
Cosa ci insegna Hemingway con le sue parole
Non era tutto triste o malinconico. Hemingway era convinto che l’età portasse cautela, certo, ma non dovesse spegnere il desiderio di vivere. Scriveva:
“No, questa è la grande fallacia: la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano solo più cauti.”
Un bel colpo alla retorica della saggezza eterna: meglio prendere la vita per quello che è, senza paura di ridere, rischiare e stupirsi ancora.
Tornare bambini con coraggio
Tra tutte le sue riflessioni, una spicca per forza:
“La cosa importante è diventare un maestro e, nella vecchiaia, trovare il coraggio di fare ciò che i bambini facevano quando non sapevano nulla.”
Cosa vuol dire? Che non dobbiamo dimenticare la curiosità, il senso del gioco, la meraviglia di fronte al mondo. I bambini osano, si sporcano, provano, sbagliano e ricominciano. Hemingway ci ricorda che anche in vecchiaia possiamo permetterci di fare lo stesso: imparare qualcosa di nuovo, ridere di noi stessi, provare qualcosa che ci fa battere il cuore.
Perché ci serve ancora oggi
Invecchiare non significa mettere un freno a tutto. Significa solo che possiamo scegliere come affrontare il tempo che passa. E se seguiamo il consiglio di Hemingway, possiamo farlo con lo stesso entusiasmo di quando eravamo bambini: senza paura, con coraggio, e magari con un pizzico di follia. Perché, in fondo, la vita non smette mai di sorprendere, e noi non dovremmo smettere mai di provarci.
Ernest Hemingway ci lascia un messaggio chiaro: la vecchiaia è solo un numero. Lo spirito, quello vero, può restare giovane, curioso e audace. Basta trovare il coraggio di fare ciò che i bambini facevano senza pensarci troppo. E allora sì, anche a ottanta anni possiamo ridere e stupirci come se avessimo di nuovo cinque anni.
Frasi di E. Hemingway sulla vecchiaia
- “Se mai vivrai abbastanza a lungo da essere vecchio come me, troverai molte cose strane. ‘Non sembri mai vecchio.’ ‘È il corpo che invecchia. A volte ho paura che mi si spezzi un dito come si spezza un gessetto. Lo spirito, invece, non è più vecchio e neppure molto più saggio.'”
- “Non sembri mai vecchio.”
- “È il corpo che invecchia. Lo spirito non è più vecchio, né molto più saggio.”
- “No, questa è la grande fallacia: la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano solo più cauti.”
- “Nessuno dovrebbe essere solo nella vecchiaia.”
- “Perché gli anziani si svegliano così presto? Forse per avere un giorno più lungo?”
- “Man mano che invecchi è più difficile avere degli eroi, ma in qualche modo è ancora necessario.”
- “L’esitazione aumenta in proporzione al rischio e in egual misura all’età.”
- “È sciocco non sperare. Inoltre credo che sia un peccato.”
- “La cosa importante è diventare un maestro e, nella vecchiaia, trovare il coraggio di fare ciò che i bambini facevano quando non sapevano nulla.”
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