C’era una volta, e c’è ancora nei cuori di molti, un uomo con la voce calma, lo sguardo tagliente e una passione smodata per la verità. Si chiamava Giovanni Falcone, ed è nato il 18 maggio 1939 a Palermo, una città che amava e odiava allo stesso tempo, perché lì la verità spesso si trovava sepolta sotto cumuli di omertà. Ma lui, caparbio come un bulldog con la toga, la verità l’ha sempre inseguita, anche quando puzzava di tritolo.
La verità secondo Falcone: un affare personale
Per Falcone la verità non era un’opinione, non era un’opzione, e di certo non era una comodità. Era un dovere. Un’esigenza. Una missione. “La verità vive solo se qualcuno ha il coraggio di raccontarla,” diceva. Lui lo faceva con le sentenze, con le inchieste, con i fatti. Altro che chiacchiere da bar.
A differenza di tanti, che davanti alla verità si mettono il casco e scappano, lui ci andava a braccetto. Pagando il prezzo, ovviamente. Ma senza mai fingere di non sapere. Senza voltarsi dall’altra parte.
“Le verità scomode fanno rumore”
Una delle frasi più note di Falcone è: “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.” Ma non è solo questa la frase che lo racconta.
Durante un’intervista, gli chiesero se non avesse paura a dire certe cose. Lui rispose, serafico:
“Non è che non ho paura, è che la verità fa più paura a loro.”
Boom. Altro che effetto speciale. Falcone era così: tagliente, ironico, diretto come un colpo ben assestato.
La verità nel lavoro: un mestiere da equilibrista sul filo del coraggio
Chi lo conosceva racconta che Giovanni era un uomo metodico. Uno che prendeva appunti anche sulle cose che aveva già scritto, tanto per essere sicuro. Ma la sua precisione non era mania: era rispetto per la verità.
Nel suo lavoro, la verità non era mai “quella che fa comodo”. Era quella dimostrabile. La cercava con i pentiti, certo, ma non si fidava mai al primo colpo. “Ci vogliono le prove,” diceva. Perché dire la verità è un conto, provarla in tribunale è un altro paio di manette.
Il lascito: non una statua, ma un esempio
Oggi Giovanni Falcone è diventato un simbolo. Ma lui i simboli li guardava con sospetto. Preferiva le azioni concrete. Per lui la verità non andava incorniciata, andava detta, cercata, vissuta. Anche a costo della vita.
E mentre oggi c’è ancora chi la verità la cambia come si cambia il telecomando, ricordare Falcone serve a ricordarci che non tutto si può comprare, che esiste ancora qualcosa di scomodo, ma prezioso: la verità.
Falcone, quello che la verità non l’ha mai barattata
Il compleanno di Giovanni Falcone non è solo una data da calendario. È un invito a non abbassare la testa, a non farsi andare bene tutto, a non confondere la verità con la versione più comoda.
Perché se oggi possiamo ancora parlare di legalità, di giustizia, di lotta alla mafia, è anche grazie a lui. A uno che, con tutto il rumore che faceva, ha scelto comunque di vivere in silenzio. Ma dalla parte giusta.
E tu, da che parte stai?
Frasi di Giovanni Falcone sulla verità
- “Per trovare la verità bisogna essere in due: uno che la dice e l’altro che la capisce.”
- “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.”
- “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.”
- “Il problema della verità è che al di là di essa c’è l’abisso.”
- “Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana.”
- “La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine.”
- “L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è che spavalderia.”
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