Haruki Murakami non è solo uno scrittore: è un universo a parte. Corre maratone, ascolta jazz, parla di gatti misteriosi e scrive storie dove il confine tra sogno e realtà è sottile come la pelle di una bolla di sapone. Ma dietro al suo stile onirico e surreale, c’è sempre una grande domanda umana: come si fa a restare vivi, davvero, in mezzo al caos del mondo? Murakami non è un autore che ti spiega la vita: ti accompagna dentro di essa, con calma, come se ti invitasse a bere un caffè in un bar di Tokyo alle tre del mattino. E tra una pagina e l’altra, senza nemmeno accorgertene, ti insegna che la speranza non è un lusso: è una necessità quotidiana, anche se a volte ha un sapore un po’ amaro.

La speranza secondo Murakami
Per Haruki Murakami, la speranza non è una parola da scrivere su una tazza motivazionale. È una forza silenziosa che ci spinge a svegliarci ogni mattina anche quando il mondo sembra un disco rotto. Nel romanzo 1Q84 scrive:
“Ovunque ci sia speranza, c’è una prova.”
Tradotto: la speranza non è gratis. Ti tocca guadagnartela, passando attraverso difficoltà, silenzi e delusioni.
Nei suoi libri, la speranza è sempre un po’ fragile, ma ostinata. È la mano che afferri nel buio, anche se non sei sicuro che ci sia davvero qualcuno dall’altra parte. È ciò che resta quando tutto sembra perso, ma tu – testardamente – continui a credere che qualcosa, da qualche parte, cambierà.
La speranza è una piccola bugia
“A volte la speranza non è altro che un modo per convincerci che domani non sarà come oggi.”
E poi arriva questa frase. Tagliente, ma tremendamente vera.
Murakami, con la sua calma giapponese e il suo sguardo da maratoneta zen, ci sta dicendo che spesso la speranza è una piccola bugia che raccontiamo a noi stessi per non impazzire. È un meccanismo di sopravvivenza: una promessa che ci fa andare avanti anche quando non c’è nulla di concreto da aspettare.
E, diciamolo, è anche il modo più elegante per gestire certi rapporti professionali complicati. Quando hai quel collega che parla troppo, ti interrompe sempre, o pensa che la macchinetta del caffè sia il suo regno privato, Murakami ti offre una soluzione filosofica: spera. Spera con stile. Spera “che domani non sia come oggi”. Spera, insomma, che venga trasferito nel reparto più lontano possibile (magari anche su un altro pianeta, ma senza rancore, eh).
In fondo, la speranza serve anche a questo: a sopportare con un sorriso ciò che non possiamo cambiare… ancora.
Sperare come atto di resistenza
Haruki Murakami insegna che la speranza non è un gesto ingenuo, ma un atto di coraggio. In un mondo che spesso ti abbatte con notizie, routine e colleghi da manuale di pazienza zen, sperare significa resistere. Significa dire: “Nonostante tutto, io ci credo ancora.” E anche se la speranza non cambia subito le cose, cambia noi. Ci rende un po’ più leggeri, più ironici, più vivi. Perché, come scrive Murakami, “quando una persona riceve speranza, la usa come carburante per continuare a vivere”.
Un consiglio da Murakami
Se oggi ti sembra uguale a ieri, se il traffico è lo stesso, la pioggia pure, e il collega chiacchierone è ancora lì a raccontare la sua serata su Netflix, ricordati di Haruki Murakami. La speranza non è solo aspettare che qualcosa cambi: è il coraggio di credere che, prima o poi, cambierà davvero.
E nel frattempo, puoi sempre allenare la tua pazienza come lui fa con la corsa: un passo dopo l’altro, respirando a fondo… e immaginando il momento glorioso in cui la scrivania accanto sarà finalmente vuota.
Frasi di Haruki Murakami sulla speranza
- “Ovunque ci sia speranza, c’è una prova. La speranza, tuttavia, è limitata e generalmente astratta, mentre le prove sono infinite e tendono ad essere concrete.”
- “Credevamo veramente in qualcosa allora, e sapevamo di essere il tipo di persone capaci di credere in qualcosa, con tutto il cuore. E quel tipo di speranza non scomparirà mai.”
- “Non c’è nulla di così crudele in questo mondo quanto il deserto di chi non ha nulla da sperare.”
- “Questo è ciò che significa continuare a vivere. Quando una persona riceve speranza, la usa come carburante, come guida per la vita. È impossibile vivere senza speranza.”
- “Se tutti credessero in un lieto fine, il mondo non avrebbe nulla da temere.”
- “Quando alle persone viene data speranza, la usano come carburante per vivere più a lungo. Senza speranza non c’è più a ‘lungo’.”
- “Qualsiasi vuoto dentro di noi sarà sempre riempito da qualcosa.”
- “Più invecchiamo, più ci sono cose che non possiamo più sistemare.”
Leggi altre frasi celebri di Haruki Murakami e le frasi celebri sulla speranza