Frasi di Massimo Cacciari sulla vecchiaia, ti aiuteranno a far tacere chi pretende di essere più saggio e scaltro di te

Massimo Cacciari non è solo un filosofo, un ex sindaco e un intellettuale capace di incendiare dibattiti televisivi con la sua voce roca e la barba da profeta metropolitano. È anche uno che non le manda a dire sulla vecchiaia. Mentre molti cercano di vendercela come un’età della saggezza, lui la smonta senza troppi complimenti:

Non sopporto nemmeno io le chiacchiere sulla vecchiaia, che diventi più saggio… per carità!

Niente consolazioni zuccherose, niente retorica: Cacciari mette sul tavolo i numeri e i neuroni, ricordandoci che “dai 25 anni perdi milioni di neuroni al giorno, e ne hai 100 miliardi circa a disposizione”. Non è che invecchiando ci si illumina, si perde piuttosto qualche lampadina.

Frasi di Massimo Cacciari sulla vecchiaia

La vecchiaia secondo Massimo Cacciari

Per Massimo Cacciari, la vecchiaia non è un traguardo spirituale ma un processo biologico, inevitabile e spesso scomodo. Non la celebra, non la nobilita: la prende per quello che è, un lento declino. E lo dice con un’ironia che non lascia scampo.

La frase che più lo rappresenta è quella che ormai gli viene spesso citata:

A una certa età bisognerebbe fare come gli antichi cinesi, che partivano in cima a un monte e stavano lì e toglievano il disturbo.”

Dietro la battuta amara c’è un messaggio chiaro: smettiamola di credere che l’età avanzata dia automaticamente diritto a pontificare. Non basta avere più anni per essere più saggi. A volte, semplicemente, significa che hai avuto più tempo per fissarti con le tue idee.

Perché questa frase ci è utile

Il bello della provocazione di Cacciari è che ci offre un’arma segreta nelle conversazioni con chi, solo perché ha qualche ruga in più, pensa di avere anche qualche verità assoluta in tasca. Quante volte ci siamo sentiti dire “vedrai quando avrai la mia età” o “parlo per esperienza”? Ecco, qui arriva Massimo Cacciari con il suo cinismo liberatorio: l’esperienza non è sempre saggezza, e la vecchiaia non è un upgrade cerebrale.

In altre parole, non siamo obbligati a chinare la testa davanti a chi gioca la carta dell’anzianità come se fosse un titolo accademico. La frase del filosofo serve proprio a ridimensionare questa finta superiorità: la vecchiaia non è un superpotere, è un fatto biologico.

I consigli impliciti

Paradossalmente, nel suo modo burbero, Cacciari ci dà un consiglio molto pratico: impariamo a ridere del tempo che passa. Non facciamoci fregare dal mito che “diventeremo più saggi”, ma neppure cadere nella trappola della disperazione. La sua ironia è un invito a guardare in faccia la realtà, senza troppe illusioni.

E forse è proprio questo il punto: non serve aspettare la vecchiaia per vivere con consapevolezza. La lucidità, se la vogliamo, va allenata ogni giorno, senza aspettare che ce la regali qualche capello bianco.

La vecchiaia si affronta con onestà

Massimo Cacciari ci ricorda che la vecchiaia non è un premio, né una maledizione, ma un fatto naturale da affrontare con onestà. E se proprio vogliamo un’immagine finale, teniamoci quella degli antichi cinesi che “salivano in cima a un monte e toglievano il disturbo”: non come invito a scomparire, ma come invito a non prenderci troppo sul serio.

Frasi di Massimo Cacciari sulla vecchiaia

  1. A una certa età bisognerebbe fare come gli antichi cinesi, che partivano in cima a un monte e stavano lì e toglievano il disturbo.”
  2. Non sopporto nemmeno io le chiacchiere sulla vecchiaia, che diventi più saggio… per carità!
  3. La vecchiaia non ti rende più saggio, per un fatto neurale dai 25 anni perdi milioni di neuroni al giorno, e ne hai 100 miliardi circa a disposizione

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