Frasi di Massimo Recalcati contro l’educazione sessuale, non si può insegnare a scuola: Concita De Gregorio lo attacca

C’è chi dice che a scuola si impari tutto: la storia, la matematica, persino come compilare un curriculum. Ma quando si parla di sesso, il discorso si fa improvvisamente imbarazzato. Ed è proprio qui che si accende il dibattito tra Massimo Recalcati e Concita De Gregorio, due voci forti della cultura italiana che, da prospettive opposte, dicono la loro sull’educazione sessuale a scuola. Il tutto mentre in Parlamento si discute una proposta che vieterebbe l’educazione sessuale alle scuole medie, permettendola solo alle superiori e con il consenso dei genitori. In pratica, una lezione sull’amore che arriva… quando i giochi sono già fatti.

Frasi di Massimo Recalcati contro l'educazione sessuale
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Massimo Recalcati: “Non è una materia come le altre”

Massimo Recalcati, psicoanalista di fama e volto televisivo, non ha paura di mettere il dito nella piaga. Quando si parla di educazione sessuale, la sua posizione è chiara:

Non si insegna come si insegna la grammatica o la matematica.”

Per lui, ridurre la sessualità a un elenco di nozioni sarebbe come spiegare il gusto di un bacio con una formula chimica. Recalcati non è contrario a parlarne a scuola, ma vuole che si faccia bene. Spiega:

L’educazione sessuale non può essere considerata una materia tra le altre, non può ridursi a un sapere tecnico perché tocca ciò che di più intimo, inafferrabile e bizzarro c’è nella soggettività umana.”

In altre parole, non basta sapere “come funziona il corpo”: serve capire cosa si prova, come si desidera, come si rispetta.

Secondo lui, la vera educazione sessuale non si insegna in un’ora alla settimana, ma si coltiva ogni giorno, tra le righe di un buon rapporto educativo:

L’educazione affettivo-sessuale dovrebbe essere un obiettivo trasversale dell’intera vita scolastica, un suo effetto educativo essenziale più che una materia a sé stante.”

Per Massimo Recalcati, insomma, non servono dispense ma adulti consapevoli, capaci di insegnare il rispetto con l’esempio e non con la lavagna.

Concita De Gregorio: “A scuola bisogna parlarne, e subito”

Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice, invece parte dal basso: dalle aule, dai corridoi, dalle storie che le raccontano i ragazzi. E quello che sente non le piace affatto.

A scuola mia ci sono moltissime compagne che pensano che se lui controlla il telefonino va bene, vuol dire che le ama

riporta una studentessa durante un suo incontro. Una frase che dovrebbe far drizzare i capelli a chiunque abbia più di quattordici anni.

Concita De Gregorio racconta anche dei ragazzi “in transizione”, minorenni che “aspettano di avere diciotto anni per poter scegliere davvero” e che, nel frattempo, si sentono sospesi in un silenzio che la scuola non sa colmare. E allora lei lancia la provocazione più semplice e più urgente di tutte:

Quanto sarebbe utile avere un posto, a scuola, dove parlarne.”

Per Concita De Gregorio, l’educazione sessuale è prima di tutto dialogo: uno spazio in cui gli adolescenti possano confrontarsi con adulti competenti, senza vergogna e senza paura. Niente lezioni frontali, niente moralismi: solo conversazioni vere su amore, rispetto, consenso, identità.

La giornalista parla con una certa amarezza, perché sa che, mentre gli adulti discutono se l’educazione sessuale sia “opportuna” o no, gli adolescenti intanto imparano da internet, dai social o – peggio – dalla pornografia.

Dove si incontrano e dove si scontrano Massimo Recalcati e Concita De Gregorio

Massimo Recalcati e Concita De Gregorio, a modo loro, dicono la stessa cosa ma in due lingue diverse. Lui parla da psicoanalista: profondo, riflessivo, quasi poetico. Lei da giornalista: diretta, concreta, con i piedi piantati nelle scuole e le orecchie aperte sulle parole dei ragazzi.

Per entrambi, la sessualità non è solo biologia, ma affettività, identità, relazione.
La differenza è nel come:

  • Massimo Recalcati vuole che la scuola viva la dimensione affettiva senza trasformarla in una materia fredda e schematica;
  • Concita De Gregorio, invece, vuole che la scuola parli apertamente di sesso e sentimenti, perché il silenzio è il vero nemico.

Insomma, se Recalcati mette in guardia dai rischi di banalizzare, De Gregorio mette in guardia dai rischi di tacere. Due verità che, messe insieme, formano forse la soluzione: un’educazione sessuale che non sia solo lezioni di anatomia, ma nemmeno un tabù da rimandare alle superiori “con il permesso dei genitori”.

L’educazione sessuale nelle scuole vietata dalla politica

Il tutto avviene mentre si discute la proposta di vietare l’educazione sessuale alle scuole medie, permettendola solo alle superiori e solo se mamma e papà firmano l’autorizzazione. Una mossa che molti – compresa Concita De Gregorio – vedono come un passo indietro clamoroso. Perché, diciamolo: a tredici anni, i ragazzi già sanno (o credono di sapere) molto più di quanto gli adulti immaginano. Proibire di parlarne non protegge, ma lascia soli.

In un mondo dove il sesso è ovunque tranne che nei contesti educativi, la scelta di rimandare l’argomento è un po’ come chiudere gli occhi sperando che la tempesta passi.

Educare alla sessualità insegna anche a vivere l’amore, il rispetto e la libertà

Massimo Recalcati ci ricorda che il sesso è una faccenda dell’anima, non solo del corpo. Concita De Gregorio ci ricorda che, se non ne parliamo noi, lo farà qualcun altro, e non sempre nel modo giusto. Forse la sintesi perfetta sta nel mezzo: un’educazione che unisca il pensiero profondo di Recalcati alla pragmatica urgenza di Concita De Gregorio.

In fondo, educare alla sessualità non significa “insegnare a fare sesso”, ma insegnare a vivere l’amore, il rispetto e la libertà. E se la politica ancora non l’ha capito, forse è proprio a scuola che bisognerebbe cominciare, magari anche dalla prima ora.

Frasi di Massimo Recalcati sull’educazione sessuale

  1. L’educazione sessuale non si insegna come si insegna la grammatica o la matematica.”
  2. Oggi si rischia di ridurre la sessualità a «fenomeno da spiegare, classificare, amministrare» tramite «ideologie identitarie che pretendono di racchiudere il suo mistero all’interno di categorie fatalmente rigide.”
  3. L’educazione sessuale non può essere considerata una materia di scuola tra le altre, non può ridursi a un sapere tecnico perché tocca ciò che di più intimo, inafferrabile e bizzarro c’è nella soggettività umana.”
  4. L’educazione affettivo-sessuale dovrebbe essere un obbiettivo trasversale dell’intera vita scolastica, un suo effetto educativo essenziale più che una materia a sé stante.”

Frasi di Concita De Gregorio sull’educazione sessuale

  1. A scuola mia ci sono moltissime compagne che pensano che se lui controlla il telefonino va bene, vuol dire che le ama.”
  2. In classe ho due compagni in transizione. Non possono fare niente per ora, sono minorenni. Aspettano di averne diciotto. Non credo proprio che cambieranno idea, prof.
  3. Quanto sarebbe utile avere un posto, a scuola, dove parlarne.”

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