Massimo Recalcati non è solo uno psicanalista di successo, è un uomo che sa parlare alle anime confuse dei genitori italiani. È uno di quelli che, quando lo leggi o lo ascolti, ti fa pensare: “Cavolo, è vero, io quella cosa la faccio… ma non ci avevo mai pensato così!” Professore universitario, autore di best-seller, presenza fissa in televisione e sui giornali, Recalcati ha fatto della psicoanalisi qualcosa di popolare senza mai svenderla al banale. Ma soprattutto, Recalcati è uno che parla di figli. E lo fa senza zuccherare la pillola.
I figli non sono il tuo prolungamento. Sono un’altra cosa.
Uno dei punti fermi del pensiero di Recalcati è chiaro e diretto: un figlio non è la copia di un genitore. Non lo deve essere, e non lo sarà mai.
Eppure quanti padri e madri crescono i figli come se fossero un’estensione del proprio io? Il padre ex calciatore che sogna il figlio bomber, la madre che voleva fare medicina e impone la carriera da chirurgo alla figlia allergica al sangue… Recalcati suona l’allarme:
“La somiglianza è una tentazione narcisistica. Ma un figlio non è uno specchio.”
I figli, dice lui, devono avere il diritto di deludere, di essere diversi, di seguire una strada che a noi magari sembra sbagliata, ma è la loro. E guai a impedirglielo, perché lì si rompe tutto: il legame, la fiducia e spesso anche l’amore.
Il genitore non è un architetto: è un giardiniere
Nel suo libro Il complesso di Telemaco, Recalcati scrive che il padre moderno dovrebbe essere come un giardiniere. Non costruisce, non progetta. Cura. Apre uno spazio. Protegge, ma senza invadere. Un buon genitore è quello che sa farsi da parte, non quello che sta sempre in mezzo.
Il ruolo educativo non è quello di dare la forma, ma di permettere al figlio di trovarla da solo. È un lavoro duro, perché comporta una cosa fastidiosa: lasciare andare. E qui arriva il nodo più spinoso di tutti: la speranza.
Cosa deve sperare davvero un genitore?
Secondo Recalcati, un genitore dovrebbe sperare che il figlio trovi la sua strada, anche se quella strada lo porta lontano, metaforicamente o anche proprio a mille chilometri da casa.
Sperare che diventi “come te” o “meglio di te” è una trappola. Sottintende che esiste un modello giusto da raggiungere. Ma chi decide qual è il modello giusto? Tu? Il tuo ego? L’algoritmo di Instagram?
La vera speranza, dice Recalcati, è che il figlio diventi se stesso. Anche se quel “se stesso” non ti somiglia per niente. Anche se non capisci perché ami l’arte contemporanea, o ha scelto di fare il falegname quando tu sognavi un commercialista in casa.
Le aspettative? Il modo migliore per farli scappare
Recalcati è drastico: le aspettative sono veleno. Avere aspettative sui figli non li aiuta a crescere, li schiaccia. Ogni aspettativa è una pressione, anche se detta con amore, anche se mascherata da buon consiglio. Perché, in fondo, contiene un messaggio subdolo: “Non vai bene così come sei. Io mi aspetto un’altra cosa.”
E sai cosa succede quando un figlio percepisce questo? Si allontana. Si chiude. Oppure finge. Diventa quello che vuoi, ma dentro si svuota.
Amali. E lasciagli spazio per essere
Massimo Recalcati non ci dice che i figli devono crescere senza regole, né che i genitori devono diventare amici dei figli e mettersi i jeans strappati per sembrare “giovani dentro”.
Dice qualcosa di molto più rivoluzionario e difficile: un genitore deve accettare di non capire tutto. Di non controllare tutto. Di amare anche ciò che è altro da sé.
Un figlio che non ci somiglia può essere un’occasione straordinaria. Per loro, certo. Ma anche per noi. Per scoprire, alla fine, che l’amore più grande è quello che lascia andare. Anche se dentro ti si spezza un po’ il cuore.
20 frasi di Massimo Recalcati sui figli
- “L’amore dei genitori è un amore che deve saper sostenere il distacco, un amore che deve sapersi ritirare per fare posto al desiderio del figlio.”
- “Non c’è più educazione possibile senza la testimonianza incarnata dell’adulto.”
- “Il compito educativo non è quello di preservare i figli dalla mancanza, ma di sapergliela far incontrare.”
- “Educare non significa riempire un vaso, ma accendere un fuoco.”
- “I figli non sono mai la realizzazione dei sogni dei genitori.”
- “L’eredità non è mai qualcosa che si riceve passivamente, ma è sempre qualcosa che va conquistato.”
- “Essere genitori significa essere responsabili della vita di un altro essere umano, ma non significa essere proprietari di questa vita.”
- “Il lutto necessario per ogni genitore è quello di rinunciare a fare del proprio figlio il prolungamento narcisistico di sé.”
- “Un figlio deve poter ereditare il desiderio che lo ha messo al mondo, non l’aspettativa.”
- “La famiglia educa non attraverso le parole o i discorsi, ma attraverso la testimonianza.”
- “L’educazione non è un programma di addomesticamento, ma un’esperienza di liberazione del desiderio.”
- “Un padre è tale se sa trasmettere al figlio che la vita ha un senso.”
- “Il bambino non ha bisogno solo di cure ma anche di parole, di significati, di cultura.”
- “Il figlio è sempre una promessa che oltrepassa i suoi genitori.”
- “La vera eredità che possiamo lasciare ai nostri figli è la capacità di desiderare.”
- “La vera autorità non è quella che si impone con la forza, ma quella che sa farsi testimonianza.”
- “Un figlio non viene al mondo per colmare una mancanza dei genitori.”
- “Non esiste educazione senza trasmissione di un desiderio di vita.”
- “La famiglia è innanzitutto il luogo dove si impara che l’amore non è senza legge.”
- “Il mestiere impossibile del genitore è quello di sapere quando farsi da parte.”
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