Massimo Recalcati non è solo uno psicoanalista di fama internazionale: è un narratore della vita, uno che sa parlare di emozioni complesse come se fossero pane quotidiano. E se c’è un tema su cui insiste più di tutti, quello è la vulnerabilità. Per lui, non è un difetto da nascondere, ma una qualità da riconoscere, accogliere e persino celebrare. In un mondo dove tutti vogliono apparire forti, vincenti e in controllo, Recalcati ci ricorda che il vero coraggio è spesso fatto di fragilità.
La vulnerabilità secondo Massimo Recalcati
Per Massimo Recalcati, essere vulnerabili significa essere esposti, riconoscere i propri limiti, i propri bisogni e la propria umanità. Non è un punto debole, ma una porta aperta agli altri. Nei suoi libri e nelle conferenze, come in L’ora di lezione e negli interventi pubblicati su centodieci.it, Recalcati parla di vulnerabilità come di un’occasione per incontrare l’altro, per fare esperienza del mondo senza maschere.
Il suo pensiero ci invita a guardare la fragilità non come qualcosa da curare o evitare, ma come un punto di partenza per la relazione, per l’empatia e per la crescita personale.
“Madre c’è ogni volta in cui noi rispondiamo al grido di qualcuno che è fragile”
Una delle frasi più celebri di Recalcati è:
“Madre c’è ogni volta in cui noi rispondiamo al grido di qualcuno che è fragile, vulnerabile, che si sente perso nella notte.”
Dietro queste parole c’è un messaggio potente: la madre – e più in generale chi ama – non è solo colei che dà la vita, ma chi risponde al bisogno dell’altro. Anche un gesto semplice, come ascoltare un figlio che piange perché ha avuto una giornata difficile a scuola, o accompagnarlo quando ha paura di affrontare qualcosa di nuovo, è un atto di maternità (o paternità) che accoglie la vulnerabilità e restituisce sicurezza.
Recalcati ci ricorda che quando accogliamo la fragilità degli altri senza giudizio, permettiamo loro di sentirsi visti e amati, e questo è il primo passo per ritrovare serenità e fiducia.
Come possiamo usare queste parole con i nostri figli
Immagina tuo figlio che torna a casa triste o spaventato. La tentazione è spesso dire: “Su, non fare il sentimentale, passa!”. Massimo Recalcati direbbe esattamente il contrario: stare accanto, ascoltare, rispondere al suo grido senza minimizzare, perché è proprio lì che nasce la resilienza.
Ecco qualche consiglio pratico ispirato dal suo pensiero:
- ascoltare senza giudicare: lascia che il bambino esprima paura, rabbia o tristezza;
- nomina la vulnerabilità: aiutalo a capire che sentirsi fragili è normale e fa parte della vita;
- offri presenza, non soluzioni immediate: spesso la serenità arriva solo sapendo che qualcuno c’è;
- celebra il coraggio della fragilità: dire “Hai avuto coraggio a dirmelo” rinforza l’autostima.
La vulnerabilità è forza nascosta
Massimo Recalcati ci insegna che la vulnerabilità non è debolezza, ma forza nascosta. Accogliere i propri limiti e quelli degli altri ci permette di creare legami veri e di crescere. E con i nostri figli, questa consapevolezza diventa uno strumento potente: rispondere ai loro “grida” di fragilità significa insegnare loro che non sono soli, che la vita è piena di sfide, ma che affrontarle insieme rende tutto più sopportabile, e talvolta persino divertente.
D’altronde, come dice Recalcati tra le righe, non c’è coraggio più grande di chi sa mostrarsi fragile.
Frasi di Massimo Recalcati sulla vulnerabilità
- “Nella vita, il vero coraggio è accogliere la propria vulnerabilità.”
- “Madre c’è ogni volta in cui noi rispondiamo al grido di qualcuno che è fragile, vulnerabile, che si sente perso nella notte.”
- “Il padre che oggi viene invocato è solo un padre radicalmente umanizzato, vulnerabile, incapace di dire qual è il senso ultimo della vita ma capace di mostrare che la vita può avere un senso.”
- “Quando il grido è tradotto in una forma radicale di domanda della presenza presente dell’Altro, il soccorso dell’Altro estrae la vita dal suo ‘abbandono assoluto’, dall’inermità che accompagna la sua venuta al mondo.”
- “Siamo stati tutti dei gridi perduti nella notte.”
- “È il desiderio che decide di me, che mi ustiona, mi sconvolge, mi rapisce… mi strazia…”
- “Non si può giocare davvero a nessun gioco se si sa in anticipo di vincere sempre.”
- “La vita è un rischio, e solo il rischio di vivere la rende degna di essere vissuta.”
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