Se sei un genitore, prima o poi ti sarai chiesto: “Ma mio figlio è normale?” Tranquillo, la risposta è sì. Anche quando prende 5 in matematica, si dimentica lo zaino, o pianta una scenata perché vuole i fusilli invece delle penne. Osvaldo Poli, psicologo e autore di diversi libri dedicati alla genitorialità, ci insegna una cosa fondamentale: i figli non devono essere perfetti. Devono essere umani. Già, proprio così. E per spiegarlo Poli usa una frase che è un piccolo pugno nello stomaco per certi genitori ansiosi (sì, parliamo proprio di te che controlli il registro elettronico tre volte al giorno): “Accettare i limiti dei propri figli è accettare la loro umanità.” Una frase semplice, ma di una profondità disarmante.
Osvaldo Poli, l’uomo dietro i consigli
Osvaldo Poli non è il classico psicologo da salotto TV. È un professionista serio, autorevole, con anni di esperienza clinica, ma anche capace di usare un linguaggio semplice e diretto. Ha scritto libri come Il coraggio di educare, Voglia di mamma, voglia di papà, Le paure segrete dei bambini, e tanti altri titoli che ogni genitore dovrebbe tenere sul comodino (sopra o sotto l’ansia da prestazione).
Il suo stile è unico: usa un tono pacato ma deciso, che a tratti accarezza e a tratti sveglia a schiaffi, quelli metaforici, ovviamente. Non giudica, ma accompagna. Non impone, ma propone. E soprattutto, invita i genitori a guardare i figli non come progetti da realizzare, ma come persone da accogliere.
I limiti dei figli: non un difetto, ma una realtà
Nel nostro mondo fatto di “like” e performance, sembra quasi che un bambino debba parlare tre lingue a sei anni, suonare il violino a otto e scrivere codici a dieci. Se non lo fa, genitori in tilt. Ecco perché Poli è una boccata d’aria fresca: ci ricorda che i figli hanno diritto a sbagliare, a essere pigri, a essere imperfetti. E che anzi, è proprio lì, nei limiti, che si nasconde la loro umanità.
Quando Poli dice che “accettare i limiti dei propri figli è accettare la loro umanità”, sta dicendo che il nostro amore deve passare anche – e soprattutto – da ciò che nei figli ci fa paura: la loro fragilità, le loro mancanze, i loro “no” cocciuti e i loro “non ce la faccio”. Perché se li amiamo solo quando eccellono, stiamo amando una proiezione, non una persona vera.
Genitori con ansia da prestazione: fermatevi un attimo
Osvaldo Poli è come quel collega saggio che, mentre tu sei lì che impazzisci perché tuo figlio ha preso un 6 in scienze, ti guarda e ti dice: “E quindi?”
Ecco, e quindi? Davvero pensiamo che la serenità di un figlio dipenda da una media del 9? Davvero crediamo che l’amore vada meritato a suon di performance?
Poli ci mette in guardia da questa trappola: quando i genitori sono ossessionati dai risultati, i figli imparano che devono valere qualcosa per essere amati. E così crescono ansiosi, insicuri, e con una paura cronica di deludere. Invece, ci dice lui, dovremmo essere lì a dire: “Hai sbagliato? Ti voglio bene lo stesso. Anzi, di più.”
Accettare non vuol dire rinunciare
Ma attenzione: accettare i limiti non vuol dire smettere di educare o lasciare che facciano quello che vogliono. Osvaldo Poli non è un fautore del “liberi tutti”. Al contrario, sostiene con forza l’importanza di porre regole, confini, responsabilità. Solo che lo fa partendo da un presupposto umano: i figli non devono essere i migliori. Devono essere loro stessi, nel bene e nel male.
Come dice spesso nei suoi interventi, “I figli vanno educati al coraggio, non alla perfezione.” E questa è una rivoluzione. Perché il coraggio è qualcosa che nasce dentro, non si misura in pagelle o premi.
Umani si nasce, genitori si diventa
Osvaldo Poli ci fa un regalo prezioso: ci libera dal mito del figlio perfetto e ci riconsegna la gioia – e la fatica – di essere genitori imperfetti, ma presenti. Perché educare non è allenare a vincere, ma accompagnare a vivere.
Quindi la prossima volta che tuo figlio prende un voto basso, rompe qualcosa, o semplicemente ti manda in crisi con la sua lentezza o la sua svogliatezza… fai un respiro. E ricordati di Poli. Tuo figlio non è un robot. E meno male.
Frasi di Osvaldo Poli sui figli
- “I figli sono il luogo in cui il passato incontra il futuro, e da questo incontro nasce la vita.”
- “Educare un figlio significa accompagnarlo a scoprire chi è, non a costruire ciò che vorremmo noi.”
- “L’ascolto attivo dei figli è la base di un rapporto sano e di una comunicazione efficace.”
- “I figli non sono proprietà, ma persone da rispettare e guidare con amore e fermezza.”
- “La vera crescita dei figli passa attraverso la libertà di sbagliare e il coraggio di rialzarsi.”
- “Il ruolo del genitore è quello di specchio e guida, non di giudice.”
- “Il dialogo autentico con i figli costruisce ponti di fiducia che durano per tutta la vita.”
- “Accettare i limiti dei propri figli è accettare la loro umanità.”
- “L’amore educativo non è permissività, ma presenza attenta e costante.”
- “Solo chi ha la pazienza di ascoltare può capire veramente i bisogni dei figli.”
- “I figli hanno bisogno di regole chiare per sentirsi sicuri e amati.”
- “Non bisogna temere di mostrare le proprie fragilità ai figli; anche questo insegna a crescere.”
- “Educare significa far incontrare il desiderio del genitore con il progetto di vita del figlio.”
- “La relazione genitore-figlio è un viaggio continuo di scoperta e cambiamento.”
- “L’adolescenza è una sfida che richiede coraggio, empatia e tanta pazienza.”
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