Raffaele Morelli è uno di quei personaggi che non passano inosservati: medico psichiatra, scrittore, divulgatore, uomo di televisione e di radio. Lo ami o lo odi, ma una cosa è certa: ti costringe a pensare. Le sue frasi, spesso provocatorie, sembrano fatte apposta per smontare certezze che credevamo intoccabili. E il tema dei figli, ovviamente, non poteva che diventare terreno fertile per le sue idee fuori dal coro.
Figli: amore sì, ma senza zuccherini retorici
Raffaele Morelli non è il tipo che si perde nei luoghi comuni del “più tempo stai con i figli, meglio è”. Anzi, il contrario. Ci dice:
“Smettiamola con questa idiozia che più stai coi figli, più gli fai bene: non è vero!”
Parole che, ammettiamolo, fanno stringere i denti a molti genitori, soprattutto a quelli che si sentono già in colpa perché lavorano troppo. Ma dietro la provocazione c’è un messaggio utile: non serve passare giornate intere con i bambini se poi lo si fa svogliati, distratti, nervosi. I figli non hanno bisogno di genitori appiccicosi, ma di esempi vivi. Ed è qui che Morelli affonda il colpo:
“I figli imparano da un padre non che sta con loro, ma da un padre che dà tutto se stesso per la passione del lavoro.”
Tempo di qualità, non quantità
Questa visione, che può sembrare cinica, è in realtà liberatoria. Perché sposta il focus: non sul “quanto” tempo stai con tuo figlio, ma sul “come”. Meglio un’ora vissuta davvero, con attenzione e presenza, che un’intera giornata passata a guardare il telefono mentre giochi con le costruzioni.
E non solo: Morelli ci ricorda che anche il lavoro ha un valore educativo. Mostrare a un figlio che il papà o la mamma fanno qualcosa con passione, impegno e dedizione, è un insegnamento potente. In pratica, il messaggio è: smetti di sentirti un genitore fallito solo perché non riesci a passare tutti i pomeriggi al parchetto.
Papà in sala parto? “Un’altra idiozia”
Ovviamente, il Morelli-pensiero non si ferma qui. Una delle sue frasi più discusse è:
“Io penso e spero che un giorno vengano tolti i papà dalla sala parto, che è un’altra idiozia omologata, con cui ci siamo praticamente resi l’idea che possiamo fare tutto.”
Tradotto: non è obbligatorio che un padre faccia finta di essere un’ostetrica. Ci sono ruoli diversi, momenti diversi e soprattutto bisogni diversi. Nei primi tempi, ribadisce, “i figli hanno bisogno della madre, del padre meno”.
E sì, detto così sembra brutale. Ma se ci pensi, ci libera anche qui da un altro mito: quello del “genitore onnipresente”, che deve essere dappertutto e sempre.
Un’eredità che non si misura a ore
Alla fine, quello che Raffaele Morelli ci dice (con il suo solito stile spigoloso) è che i figli non hanno bisogno di genitori perfetti, incollati a loro 24 ore su 24. Hanno bisogno di genitori veri: che lavorano, che si appassionano, che dedicano tempo ma anche spazio. Che sanno esserci, ma anche insegnare a cavarsela senza di loro.
Forse, se smettiamo di colpevolizzarci, possiamo goderci di più sia il tempo con i nostri figli, sia quello che passiamo a costruire una vita – anche lavorativa – che dia loro un futuro. Perché, come dice sempre Morelli senza mezze misure:
“Nella vita conta più di tutto, non l’amore, non i figli, ma il lavoro.”
Una frase che può suonare urticante, ma che nasconde una verità: se sei felice e realizzato, anche i tuoi figli avranno davanti un modello positivo.
Frasi di Raffaele Morelli sui figli
- “Smettiamola con questa idiozia che più stai coi figli, più gli fai bene: non è vero! I figli hanno bisogno della madre nei primi tempi, del padre meno.”
- “Io penso e spero che un giorno vengano tolti i papà dalla sala parto, che è un’altra idiozia omologata, con cui ci siamo praticamente resi l’idea che possiamo fare tutto.”
- “I figli imparano da un padre non che sta con loro, ma da un padre che dà tutto se stesso per la passione del lavoro.”
- “Nella vita conta più di tutto per le donna e per gli uomini, non l’amore, non i figli, ma il lavoro.”
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