Frasi di Raffaele Morelli sull’autocritica, il tuo partner capirà che sbaglia a sentirsi sempre sbagliato: ti sarà grato

Raffaele Morelli non è solo uno psichiatra, è lo psichiatra. Di quelli che trovi in libreria, in TV, su YouTube e persino sul comodino della zia che legge Riza Psicosomatica. Da decenni, è uno dei volti più noti della psicologia divulgativa in Italia. Direttore della rivista sopracitata, autore di decine di libri (tra cui Sii te stesso, La vera cura sei tu, Il potere terapeutico della mente), ha un dono raro: riesce a parlare di ansia, depressione e autostima come se stesse raccontando una barzelletta… ma poi ti lascia con la testa che frulla per due giorni. Ecco perché piace. Perché è semplice, diretto, e ogni tanto ti fa anche un po’ arrabbiare, ma nel frattempo ti dice la verità.

Frasi di Raffaele Morelli sull’autocritica

L’autocritica secondo Morelli: altro che “voce interiore”, è una molestatrice mentale

Raffaele Morelli non ci gira intorno: l’autocritica è una fregatura. Quella vocina nella testa che ti dice “hai sbagliato”, “non sei all’altezza”, “sei fatto male”, per lui non è né utile né educativa. È semplicemente dannosa. Anzi, secondo lui non solo sbagliamo a criticarci, ma “sbagliamo anche di più a credere che siamo insicuri perché c’è qualcosa di sbagliato in noi”.

Cosa vuol dire questa frase? Che ci incasiniamo la vita due volte: la prima quando ci critichiamo, la seconda quando ci convinciamo che quella critica abbia un fondamento. È come se inciampassi su un sasso e invece di rialzarti, iniziassi a urlare: “Vedi? Non so nemmeno camminare! Sono un disastro!”. No, amico mio. Hai solo preso una storta. Succede.

Ma allora: non si può migliorare?

Certo che sì, dice Morelli. Ma non criticandosi. Anzi, secondo lui le critiche interiori bloccano il cambiamento, perché nascono dalla paura, non dalla consapevolezza. Il miglioramento vero arriva quando ci osserviamo con curiosità, non con giudizio.

Se dici: “Ho sbagliato, quindi non valgo nulla”, ti butti giù. Se dici: “Ho sbagliato, che cosa mi insegna questa cosa?”, cresci. Insomma, la differenza tra autocritica e autoconsapevolezza è la stessa che c’è tra un allenatore e un carceriere.

Quando il partner si sente sempre sbagliato: Morelli ti viene in aiuto

Torniamo alla frase:

“Sbagliamo a criticarci… sbagliamo anche di più a credere che siamo insicuri perché c’è qualcosa di sbagliato in noi”

Questa perla di saggezza può diventare un vero salvavita in una coppia. Quante volte il tuo compagno o la tua compagna si sente inadeguato/a, insicuro/a, sbagliato/a? E tu, da brava persona, cerchi di rassicurarlo/a: “Ma no, stai tranquillo/a, sei meraviglioso/a!”. E lui/lei niente, continua a dirsi che non è abbastanza.

Ecco, il problema non sei tu. Il problema è quella vocina interiore velenosa che si è messa lì e dice: “Sei così perché non sei all’altezza”. E sai cosa dice Morelli? Che questa voce non va ascoltata. Va ignorata, come quella di un passante che ti dice come crescere tuo figlio al supermercato.

Perché chi si sente sempre sbagliato finisce per:

  • sabotare il rapporto;
  • credere di non meritare amore;
  • cercare continue conferme;
  • diventare succube della propria insicurezza.

E questo, a lungo andare, non solo fa male a lui, ma anche alla coppia. Perché un partner che non si sente abbastanza, spesso non lascia spazio all’altro, lo colpevolizza, lo svuota.

Ama i tuoi difetti. Fatti un caffè e guardati con tenerezza

In molti suoi scritti e interviste, Morelli ripete: accettarsi non significa rassegnarsi, ma riconoscere che sei già completo, anche quando sbagli. Sbagliare non è un difetto, è un movimento della vita.

Il trucco? La prossima volta che ti viene da dirti “sono fatto male”, fermati. Respira. Fatti un caffè. E chiediti: “Chi mi sta parlando in questo modo? È la mia parte più profonda o solo un’eco di paure vecchie?”

Poi, se hai vicino una persona che si sente sbagliata, non cercare di correggerla. Aiutala ad ascoltare la voce giusta, quella che dice: “Tu non sei il tuo errore. Sei molto di più”.

L’autocritica è inutile. E anche un po’ noiosa

Raffaele Morelli ci insegna che non c’è nulla di spirituale o intelligente nel flagellarsi. Anzi, è una trappola. Criticarsi in continuazione non ci rende migliori: ci rende stanchi, irritabili e pure un po’ pesanti.

Il vero lavoro da fare? Smettere di crederci sbagliati. Perché se ci convinciamo che dentro di noi c’è qualcosa che non va, poi passiamo la vita a cercare di sistemarlo… dimenticandoci di vivere.

E come direbbe Morelli, in uno dei suoi sorrisi zen: “Chi è troppo impegnato a piacere agli altri… spesso ha dimenticato come si piace da solo”.

Frasi di Raffaele Morelli sull’autocritica

  1. Siamo prigionieri dell’autocritica, del non andarci bene.”
  2. Troppa autocritica ci fa ammalare.”
  3. L’autocritica continua crea un circolo vizioso che porta disistima.”
  4. Ogni volta che torna l’autocritica, occorre cercare il vuoto.”
  5. Insisti fino a che arriveranno la dolcezza e le parole che dicono: ‘Sono così, vado bene così’.
  6. Non dirti mai ‘Io non valgo niente’.”
  7. Perché siamo sempre duri con noi stessi? Una rosa non si fa domande…
  8. Sbagliamo a criticarci… sbagliamo anche di più a credere che siamo insicuri perché c’è qualcosa di sbagliato in noi.”
  9. Quando ti dici ‘è un brutto periodo’, propaghi la sofferenza… Troppa autocritica ci fa ammalare.”
  10. Così come sono non vado bene dire: ‘devo correggermi, devo migliorarmi’, genera solo malessere.”
  11. Non prendete mai decisioni affrettate… lasciate fare solo all’istinto.”
  12. Diventare puro sguardo, esplorare lo spazio interno richiede il coraggio di non cambiare le cose dentro di noi.”
  13. La causa di un dolore dura solo se noi continuiamo a pensarla e ripensarla… la mente disturba l’anima.”
  14. L’anima dà il meglio di sé quando la mente non la disturba con il suo continuo pensare.”

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