Umberto Galimberti non è uno che le manda a dire. Filosofo, psicoanalista, docente, editorialista e provocatore di professione, è uno di quei pensatori che non cercano di piacere a tutti e proprio per questo piacciono a molti. Il suo modo di parlare è una miscela perfetta di profondità e ironia, un cocktail che può farti ridere mentre ti senti un po’ a disagio per quanto ci ha preso. Nel corso della sua carriera, Galimberti ha parlato spesso dei giovani, delle famiglie e dei rapporti genitori-figli. Ma quando tocca l’argomento dei figli maschi, lo fa con una lucidità quasi chirurgica: mette a nudo fragilità, illusioni e – soprattutto – le conseguenze di un’educazione affettiva mal calibrata.
I figli maschi e le madri: un amore che lascia il segno (a volte pure troppo)
“I maschi trascurati dalle madri o che hanno delle madri troppo severe hanno due chance per vivere: o vanno in depressione oppure investono su se stessi.”
Questa frase di Galimberti è una bomba, e non solo perché suona come una diagnosi collettiva dell’uomo moderno. Cosa intende dire? Che un figlio maschio, se da piccolo non riceve abbastanza calore, attenzione o approvazione da parte della madre (la prima figura femminile della sua vita), cresce con una fame affettiva che non si sazia facilmente. Da adulto, quella fame può portarlo verso due direzioni:
- la depressione, cioè la resa totale, il sentirsi inadatto, invisibile, non degno d’amore;
- oppure l’investimento su se stesso, ovvero l’ipercompensazione: diventare “forte”, “perfetto”, “di successo” per non dover mai più sentire quel vuoto.
Ma attenzione: come dice lo stesso Galimberti:
“I maschi trascurati dalle madri o con madri troppo severe investono su se stessi per salvarsi, ma è la disgrazia per chi ci vive insieme.”
Tradotto: il narcisismo non è una virtù, è una corazza. E chi ama questi uomini spesso paga il prezzo del loro bisogno costante di approvazione.
Il maschio che investe su se stesso: bello, affascinante, ma… pericoloso
Umberto Galimberti non fa giri di parole:
“Se conoscete un maschio che ha investito in se stesso, anche se è bello, anche se è affascinante, non cascate in questa trappola, perché non vi daranno niente.”
Questi uomini, cresciuti senza un affetto sicuro, sviluppano un rapporto con l’altro basato sull’autoaffermazione, non sulla reciprocità. L’altro – spesso una donna – diventa solo un “applausometro”, utile a confermare quanto sono bravi, forti e speciali.
Insomma, li riconosci: sono quelli che vogliono sempre aver ragione, non chiedono mai scusa, si offendono se non li ammiri abbastanza e confondono l’amore con l’adorazione. E no, non cambiano facilmente. Perché per cambiare dovrebbero prima ammettere di avere un vuoto, e loro – quel vuoto – lo riempiono di sé stessi.
Crescere un figlio maschio oggi: tra presenza e libertà
Ma allora, cosa possiamo imparare da Umberto Galimberti?
Che crescere un figlio maschio non è una faccenda di regali, di voti a scuola o di sport la domenica. È una questione di presenza emotiva.
Un figlio sano e sereno nasce da una madre (e da un padre) che sanno esserci senza soffocare e amare senza giudicare. Un figlio che si sente visto, ascoltato, accolto nei suoi limiti non dovrà costruire da adulto un ego smisurato per sentirsi qualcuno.
Saprà invece convivere con la fragilità, rispettare l’altro, amare davvero, non per bisogno, ma per scelta.
Galimberti, con il suo solito sarcasmo, ci mette davanti a una verità scomoda: molti uomini crescono “maschi” ma non “adulti”. E il motivo sta tutto nella mancanza di una sana relazione affettiva con la madre. La buona notizia è che possiamo spezzare questa catena, imparando a educare alla tenerezza, non alla performance.
Il messaggio di Galimberti: meno applausi, più amore autentico
Umberto Galimberti non demonizza i maschi, li decifra. E nel farlo, ci ricorda che dietro molti uomini “di successo” si nasconde un bambino che non ha mai sentito di andare bene così com’era.
Se vogliamo crescere figli sani, rispettosi e amorevoli, dobbiamo cominciare da lì: dal riconoscimento. Riconoscere le loro emozioni, i loro limiti, la loro vulnerabilità.
Perché un uomo che non deve più dimostrare di valere, finalmente, può permettersi di amare. E forse, chissà, anche di ringraziare la madre che gli ha insegnato a farlo.
Frasi di Umberto Galimberti sui figli maschi
- “I maschi trascurati dalle madri o che hanno delle madri troppo severe hanno due chance per vivere: o vanno in depressione oppure investono su se stessi.”
- “I maschi trascurati dalle madri o con madri troppo severe investono su stessi per salvarsi, ma è la disgrazia per chi ci vive insieme.”
- “Se conoscete un maschio che ha investito in se stesso, anche se è bello, anche se è affascinante, non cascate in questa trappola, perché non vi daranno niente.”
- “Per loro il prossimo – e quindi voi donne – siete vissute in maniera positiva solo come un applausometro, che conferma sempre le loro scelte, che li gratifica di complimenti, ma al di là di questo loro non sono capaci di vedere l’altro e quindi non sono idonei alla convivenza.”
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