Frasi di Vincenzo Cardarelli sul tempo, accetterai che tutto può cambiare e capirai che a volte è molto meglio così

Il 18 giugno 1959 moriva Vincenzo Cardarelli, pseudonimo elegante per il più modesto (ma italianissimo) Nazareno Caldarelli. Giornalista, scrittore e soprattutto poeta, è stato uno di quei personaggi che non si dimenticano. Forse perché ha detto in versi quello che tutti pensiamo sotto la doccia o quando ci si accorge che è già lunedì. Il tempo, per lui, non era soltanto una misura, ma un nemico silenzioso, un vecchio scorbutico che ti cambia le carte in tavola proprio quando avevi imparato a giocare.

Frasi di Vincenzo Cardarelli sul tempo

L’uomo dietro i versi: malinconico sì, ma mica fesso

Cardarelli era un tipo schivo, solitario, spesso descritto come malinconico. Ma attenzione: non era un depresso cronico, era uno che guardava le cose in faccia. E se non gli piacevano, le diceva in rima. Il suo rapporto con il tempo era quello di un amante tradito: lo inseguiva, lo ricordava, lo rimpiangeva, ma sapeva benissimo che il tempo non guarda indietro. Era un nostalgico con gli occhi aperti. Uno che sapeva che le stagioni cambiano, ma che la vera fregatura è che cambiamo pure noi.

Dove il tempo diventa parola

Cardarelli ha scritto spesso del tempo.

Nelle sue poesie, nelle sue prose, nei suoi articoli, nel suo modo di stare al mondo si leggeva un continuo oscillare tra ciò che è stato e ciò che non sarà più. Il tempo, per lui, non era solo un tema poetico: era una condizione esistenziale. E non era affatto una scusa per piangersi addosso, ma piuttosto un pungolo per capirsi.

Tutto cambia, tutto passa

Cardarelli lo sapeva prima di Instagram e delle crisi di mezza età: il tempo cambia tutto. Cambia i colori, gli umori, le idee, persino le convinzioni più granitiche. Ed è qui che arriva la frase che ci colpisce ancora oggi, quella che dovremmo stampare sul frigorifero per leggerla ogni mattina:

Come varia il colore delle stagioni, così gli umori e i pensieri degli uomini. Tutto nel mondo è mutevole tempo.”

Che tradotto per i più sbrigativi significa: oggi sei un sole, domani un temporale, e dopodomani non ti riconosci nemmeno allo specchio. E non c’è da lamentarsi: è la vita, bellezza.

Imparare a nostre spese

Cardarelli ci mette in guardia, ma senza alzare il dito. Anzi, con la discrezione di chi ha già capito tutto, ma lascia che tu ci arrivi da solo. Impareremo a nostre spese, sembra ammonirci. E sì, è così. Impareremo quando gli amici cambiano, i desideri invecchiano, e le sicurezze diventano ombre. Impareremo quando il tempo avrà fatto il suo mestiere: passare.

Ma intanto, almeno una consolazione ce la lascia: chi ha saputo raccontare il tempo, come lui, riesce a fermarlo un attimo. Giusto il tempo di una poesia.

Frasi di Vincenzo Cardarelli sul tempo

  1. Ora che passa e declina, in quest’autunno che incede con lentezza indicibile, il miglior tempo della nostra vita e lungamente ci dice addio– Autunno
  2. Come varia il colore delle stagioni, così gli umori e i pensieri degli uomini.
    Tutto nel mondo è mutevole tempo
    .”
    – Tempo che muta
  3. Ci si risveglia come in un acquario dei giorni identici, astrali, stagione la meno dolente d’oscuramenti e di crisi, felicità degli spazi– Estiva
  4. Sul punto di varcare in un attimo il tempo, quando pur la memoria di noi s’involerà, lasciaci, o Morte, dire al mondo addio, concedici ancora un indugio.” – Alla morte
  5. Invano, invano lotto per possedere i giorni che mi travolgono rumorosi. Io annego nel tempo.” – Alla deriva
  6. Penso ai giorni che, perduti nel tempo, c’incontrammo, alla nostra incresciosa intimità.” – Amicizia
  7. Di paese in paese gli orologi si cantano l’ora percuotendosi a lungo nella valle
    come tocchi d’organo gravi. Poi più tardi nella festa notturna, la lentezza dei suoni dura ancora…
    – Largo serale
  8. Niente più mi somiglia, nulla più mi consola, di quest’aria che odora di mosto e di vino, di questo vecchio sole ottobrino che splende sulla vigne saccheggiate.” – Ottobre
  9. Ma sono rimasti i luoghi che ti videro e l’ore dei nostri incontri. Ore deserte, luoghi per me divenuti un sepolcro a cui faccio la guardia.” – Abbandono

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