Paolo Crepet non ha mai avuto paura di dire le cose come stanno. Elegante, diretto, a tratti implacabile: quando parla di educazione, libertà e coraggio personale, ha quella schiettezza che ti fa prima sorridere, poi riflettere, poi controllare se hai ancora la spina dorsale ben salda. Tra i temi che affronta c’è il consenso, quella grande trappola moderna in cui cerchiamo di piacere a tutti, per poi accorgerci che non piacciamo più nemmeno a noi stessi. Ed è proprio su questo che Crepet picchia duro, con frasi come:
“Non si fanno le cose per gli altri. Non si cerca il consenso ad ogni costo.”

Chi è Paolo Crepet
Da anni Paolo Crepet osserva, racconta e analizza il comportamento umano. Lo fa nei suoi libri, nelle interviste, nelle conferenze gremite di persone che cercano risposte. E lui le risposte le dà, senza infiocchettarle, senza smussare troppo, perché il mondo ha già abbastanza zucchero a velo.
Il suo personaggio pubblico è sempre coerente con ciò che racconta: libertà di pensiero, autonomia emotiva, coraggio di scegliere anche quando nessuno applaude. Anzi, soprattutto quando nessuno applaude.
Il consenso secondo Crepet: una gabbia elegante
Per Crepet il consenso è come una gabbia con un bel fiocco: ti ci infili da solo, pensando che prima o poi qualcuno ti farà un applauso. E invece l’applauso non arriva mai. Ripete spesso:
“Bisogna avere una visione delle cose e avere il coraggio di andare avanti con quella visione.”
Il punto è tutto lì: avere una direzione. Non una direzione che piaccia agli altri, ma che parli di noi, della nostra storia, delle nostre scelte. Se poi qualcuno si aggiunge al cammino, applausi alla vita. Altrimenti, come dice lui:
“Se troverete qualcuno che vi applaude per la vostra visione, che vi accompagna per un pezzo di strada della vostra vita, tanto meglio, sennò si va avanti lo stesso.”
E lo dice con quella calma da chi ha capito che vivere per piacere agli altri è il modo più veloce per scontentare tutti. Sé stessi per primi.
“Non si fanno le cose per gli altri”: perché questa frase ci serve
Questa frase è una bomba a orologeria piazzata al centro della nostra quotidianità. Perché viviamo in un mondo dove il “ti piace?” è diventato più importante del “mi fa bene?”. Crepet, invece, ci tira per il bavero e ci ricorda una cosa che dovremmo incorniciare sopra il letto: non pensare prima a sé stessi non è altruismo, è autosabotaggio. E pensare a sé non è egoismo; è cura, rispetto, amore verso la propria persona.
Quando siamo stanchi, frustrati, impauriti o pieni di cose non dette solo per evitare il dissenso, non stiamo facendo un favore a nessuno. Né a noi, né agli altri.
La verità è che il consenso costa caro: costa energia, autenticità e perfino la nostra identità. E Crepet ci invita a invertire la rotta: prima ascoltare noi, poi – con equilibrio – dare agli altri ciò che vogliamo davvero dare.
Perché smettere di cercare il consenso ci rende persone migliori
Paradossalmente, smettere di inseguire l’approvazione continua ci rende anche più presenti e generosi. Quando scegliamo qualcosa perché la desideriamo, e non perché “sta bene agli altri”, diventiamo più sinceri, più trasparenti, più affidabili. Più vivi.
È un atto di maturità e di libertà insieme: smettere di chiedersi “mi applaudiranno?” e iniziare a chiedersi “mi rappresenta?”. E se qualcuno applaude, tanto meglio. E se nessuno applaude, pazienza. In fondo, come dice Crepet, si va avanti lo stesso, ma a testa alta e con il cuore allineato alla strada che abbiamo scelto.
Il consenso è un cappio elegante
Paolo Crepet ci ricorda che il consenso è un cappio elegante: più cerchi di stringerlo per piacere a tutti, più ti toglie fiato. La sua frase “Non si fanno le cose per gli altri. Non si cerca il consenso ad ogni costo” non è una dichiarazione anarchica, ma un invito al rispetto. Non contro gli altri, ma a favore di noi stessi, per costruire relazioni più oneste, scelte più autentiche, vite più piene. E in un mondo che ci chiede continuamente di piacere, forse l’atto più rivoluzionario è proprio questo: piacerci.
Frasi di Crepet sul consenso
- “Non si fanno le cose per gli altri. Non si cerca il consenso ad ogni costo.”
- “Bisogna avere una visione delle cose e avere il coraggio di andare avanti con quella visione.”
- “Se troverete qualcuno che vi applaude per la vostra visione, che vi accompagna per un pezzo di strada della vostra vita, tanto meglio, sennò si va avanti lo stesso.”
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