Concita De Gregorio non è solo una giornalista e scrittrice di talento, è anche una donna che sa parlare di figli come pochi. Nei suoi libri e interviste, racconta la maternità senza filtri: con amore, con fatica, ma anche con una buona dose di ironia. Per lei, i figli non sono prolungamenti di noi stessi né oggetti da modellare a piacimento. Sono persone a cui dobbiamo dare spazio, tempo e… il permesso di sbagliare.

I figli secondo Concita De Gregorio: tra cura e libertà
Per Concita De Gregorio, i figli sono “persone estranee” che arrivano a cambiare tutto, dalla routine quotidiana all’identità stessa dei genitori. Nei suoi libri, come Di madre in figlia, racconta storie che esplorano il legame tra generazioni: madri, figlie, nonne. L’amore materno, dice, è come un farmaco: necessario e salvifico, ma se dosato male può soffocare. Una coperta e un libro si possono dare, la felicità no. I figli devono imparare a costruirla da soli.
I figli vanno lasciati andare
“I figli possono essere davvero se stessi solo quando non ci saremo più, liberi dallo sguardo dei genitori.”
Questa frase di Concita De Gregorio fa riflettere: i genitori spesso vogliono proteggere, guidare, correggere. Ma la verità è che i figli hanno bisogno di spazi propri per crescere. La rabbia che a volte ci rivolgono non è contro di noi per quello che siamo, ma perché sentono la pressione costante di dover essere ciò che noi vogliamo. Solo allontanandosi e prendendo le proprie decisioni possono diventare davvero se stessi.
Perché mollare la presa è il regalo più grande
Concita De Gregorio ci insegna che lasciar andare non significa trascurare, ma fidarsi. Fidarsi che i nostri figli abbiano la forza di cadere e rialzarsi, di sbagliare e imparare. È doloroso? Sì. Fa venire l’ansia? Certo. Ma a volte il vero atto d’amore è stare un passo indietro. E quando, anni dopo, guarderanno indietro, potrebbero anche ringraziarci per averli lasciati andare.
I figli non si modellano, si accompagnano
Concita De Gregorio ci offre un ritratto realistico e ironico della maternità: i figli non sono oggetti da modellare, ma persone da accompagnare senza soffocarli. La sua lezione è chiara e liberatoria: a volte, il miglior atto d’amore è lasciarli andare. E, sì, respirare un po’ di sollievo anche noi genitori.
Frasi di Concita De Gregorio sui figli
- “La generazione nostra ha voluto per i figli la felicità, ma la felicità non la puoi dare: la devono trovare da soli. Una coperta e un libro li puoi regalare, ma la felicità no.”
- “L’amore materno può soffocare, paralizzare, cambiare la rotta dei desideri dei figli. Oppure l’amore ti può salvare, liberare e contenere senza trattenere.”
- “I figli sono passati dal tuo corpo e quando li guardi per la prima volta ti chiedi: ‘Ma tu chi sei?’.”
- “I figli devono imparare a sopportare un ‘no’, altrimenti non sapranno affrontare i rifiuti della vita.”
- “Non è facile togliere le mani quando sai che tuo figlio si farà male, ma è necessario per la sua crescita.”
- “Un figlio a 20 anni, a 30 o a 40 ti trova una madre diversa: cambiamo con loro e con il tempo.”
- “La felicità di un genitore non può dipendere dal figlio: l’importante è che lui sia felice, anche se lontano.”
- “La distanza dei figli è dolorosa, ma è anche segno della loro indipendenza e libertà.”
- “I figli possono essere davvero se stessi solo quando non ci saremo più, liberi dallo sguardo dei genitori.”
- “C’è sempre un posto dove ritrovarsi, anche tra madri e figlie che non si sono capite.”
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