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Cristoforo Colombo fece il suo quarto viaggio dalla Spagna alle Americhe nel 1502. Egli era un navigatore così esperto che il viaggio di 3.500 miglia richiese appena 21 giorni. Ma non arrivò sereno. A Santo Domingo, il 29 giugno, Colombo chiese di entrare nel porto con le sue cinque navi, e sollecitò il governatore a trattenere una flotta di 30 navi pronte a salpare per la Spagna. Egli lo avvisò che una terribile tempesta era in arrivo. Il governatore e il suo seguito schernirono Colombo come se fosse un bugiardo indovino. Non solo il governatore ordinò alla flotta di salpare ma proibì a Colombo l’ingresso in porto. "Che Dio possa prendervi!" sbottò Colombo, con quella che era la sua maledizione più forte. Una volta ancora Colombo era ostacolato da gente stupida e orgogliosa. Egli non era un ciarlatano indovino ma un capitano dei mari eccellente. L’insieme di mareggiate calme dal sud-est, maree anomale, aria pesante, artriti doloranti, fragili cirri nuvolosi che scorrevano proprio sopra la testa e un magnifico tramonto color porpora, significavano una sola cosa: un selvaggio uragano stava provenendo da nord o da est. Vistosi negato il porto, Colombo ancorò le sue navi al largo della costa sud-occidentale dell’isola riparata da nord e da ovest. Se le ancora avessero rotto gli ormeggi i venti le avrebbero spinte verso il mare, non contro la riva. Le trenta navi della flotta salparono verso est, e poi a nord attraverso lo stretto di Portorico. Appena in rotta nell’Atlantico la flotta carica d’oro fu tempestata da venti feroci. In poche ore 20 navi affondarono con tutto l’equipaggio. Altre nove furono spinte verso la riva e ridotte in pezzi. Una nave della flotta si salvò. Una fortuna in oro, 29 navi e 500 uomini furono persi. Colombo con ancora ognuna delle sue cinque caravelle ben salda, scrisse amaramente sul suo diario di bordo durante la furia dell’uragano: "Ogni uomo che mai sia nato, ad eccezione di Giobbe, non avrebbe non potuto morire di dispiacere quando con un tempo simile - cercando la salvezza per il proprio figli, per i fratelli dell’equipaggio e per se stesso - si vide proibire la terra e il porto che egli, per volontà di Dio e con sangue e sudore, aveva conquistato per la Spagna!" Ma ancora una volta il signore dei mari aveva prevalso. Colombo non perse una singola nave a causa della tempesta mortale, non un solo uomo...
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Cristoforo Colombo
10/12/2014 alle 13:25 Valutazione mediaVota quiCuriosità 567
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Altre lingue per questa fraseColumbus made his fourth voyage from Spain to the Americas in 1502. He was such a sure navigator by then that the 3500-mile voyage took a mere 21 days. But he did not arrive happy. At Santo Domingo on June 29 Columbus requested entry into the harbor for his five ships, and he urged the governor to detain a 30-ship fleet ready to sail to Spain. He warned a terrible storm was brewing. The governor and his retinue mocked Columbus as a phony fortune-teller. Not only did the governor order the fleet to sail but denied Columbus entry into the harbor. ‘May God take you!' fumed Columbus. That was always his strongest curse. Once again Columbus was thwarted by dull, proud people. He was no gypsy fortune-teller but the sea captain supreme. The mix of oily swells from the southeast, abnormal tide, heaviness in the air, aching arthritis, wispy cirrus clouds streaming high overhead, and a magnificent crimson sunset meant only one thing: a savage hurricane was coming from the north or east! Denied the harbor, Columbus anchored his ships off the southwest shore of the island with protection from north and west. If anchors broke loose the winds would drive them out to sea, not into shore. The 30 ships of the fleet sailed east, then north through the Mona Passage. Barely underway into the Atlantic the gold-laden fleet was hammered by ferocious winds. Within hours 20 ships sank with all hands. Nine others were driven ashore and battered to bits. One ship of the fleet survived. A fortune in gold, 29 ships and 500 men were lost. Columbus, with every anchor of his five caravels down, bitterly wrote in his journal during the raging hurricane: 'What man ever born, not excepting Job, would not have died of despair when in such weather - seeking safety for son, brother shipmates and self - was forbidden the land and the harbors that he, by God's will and sweating blood, had won for Spain!' But once again the master of the sea prevailed. Columbus lost not one ship from the deadly storm, not one man...
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