Frase
Da Parigi il poeta Giambattista Marino scrisse una lettera a un suo amico, burlandosi delle strane usanze dei parigini e del loro strano linguaggio.
"Perfino il parlare - scriveva - è pieno di stravaganze. L’oro s’appella argento. Il far colazione si dice digiunare. Le città si chiamano ville, i medici sono chiamati le medicine, e i ruffiano sono maccheroni. Il brodo è il buglione, come se fosse della stessa schiatta di Goffredo. Aver preso le botte, vuol dire aver preso gli stivali".
Dettagli frase
Varie
Aneddoti
Giambattista Marino
10/12/2014 alle 13:26 Valutazione mediaVota quiCuriosità 196
490
Valutazione mediaVota qui
Aneddoti
Giambattista Marino
10/12/2014 alle 13:26 Valutazione mediaVota quiCuriosità 196
490
Valutazione mediaVota qui
Commenti sulla frase
Frasi affini- La trovi in Aneddoti
- La trovi in Aneddoti
Al re Luigi XVI, quando era ancora fanciullo, accadde di sbagliare il tempo di un verbo e suo fratello, il conte di Provenza, glielo fece notare, soggiungendo: "Un principe dovrebbe conoscere la propria lingua!". "Certo! - rispose il futuro sovrano - ma voi dovreste saper tenere a freno la vostra...".
- La trovi in Superbia e Umiltà
“In Parigi mi guardavano allibiti quando parlavo loro in francese; non sono mai riuscito a far comprendere a quegli idioti la loro lingua.”
- La trovi in Matematica
“I matematici sono come i francesi: se dici loro qualcosa, lo traducono nella propria lingua, e, oplà! diventa una cosa completamente diversa.”
In evidenza