Frase di Jack London


“Si chiamava Igar ed io la sedussi coi canti che levavo al crepuscolo, perché era destinata a divenire la progenitrice di una stirpe di uomini, perché era robusta e aveva un grosso seno e non poteva che sentirsi attratta da quell’uomo dall’ampio torace, muscoloso, che cantava la sua bravura nell’uccidere uomini e nel procacciarsi la carne e le prometteva di procurarle il cibo e di proteggerla nei momenti in cui sarebbe stata più debole, quando avrebbe dato vita al seme di altri uomini, che sarebbero vissuti ed avrebbero cacciato dopo di lei.”
Dettagli frase libro
(Il vagabondo delle stelle)
23/06/2009 alle 10:54 Valutazione mediaeccellente

1Curiosità 486
546
Valutazione mediaeccellente

1
23/06/2009 alle 10:54 Valutazione mediaeccellente



546
Valutazione mediaeccellente



Commenti sulla frase
Frasi affini- Dal libro: Metello
- Dal libro: Il grande Gatsby
C’era un’eccitazione nella sua voce che gli uomini che l’avevano amata facevano fatica a dimenticare: un irresistibile desiderio cantato, un “Ascoltami” bisbigliato, una promessa che le cose allegre ed eccitanti che aveva appena fatto le avrebbe rifatte di lì a poco.
“Se siete attirati dal mare aperto del mondo, andate. Partite. Scappate. Ma ricordate che una nazione, una regione, una città, un quartiere, una scuola, un’associazione, un gruppo di amici e una famiglia sono il porto da cui siete partiti; e dove, magari, tornerete. Anche nomadi e marinai hanno patria.”
- Dal libro: Biglietto scaduto
In evidenza