Frase di Jonathan Franzen


“Un fronte freddo autunnale arrivava rabbioso dalla prateria. Qualcosa di terribile stava per accadere, lo si sentiva nell’aria. Il sole era basso nel cielo, una stella minore, un astro morente. Raffiche su raffiche di entropia. Alberi irrequieti, temperature in diminuzione, l’intera religione settentrionale delle cose era giunta al termine. Neanche un bambino nei giardini. Ombre e luce sulle zoysie ingiallite. Querce rosse e querce di palude e querce bicolori riversavano una pioggia di ghiande sulle case senza ipoteca. Le controfinestre rabbrividivano nelle stanze da letto vuote. E poi il ronzio monotono e singhiozzante di un’asciugabiancheria, la contesa nasale di un soffiatore da giardino, il maturare di mele nostrane in un sacchetto di carta, l’odore della benzina con cui Alfred Lambert aveva ripulito il pennello dopo la verniciatura mattutina del divanetto di vimini.”
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Frasi affini- Dal libro: E l'eco rispose
“Voglio lasciarmi andare, voglio farmi catturare, rinunciare ai miei punti di riferimento, sgusciar fuori dalla persona che sono, abbandonarmi tutto alle spalle, come un serpente che si libera della sua vecchia pelle.”
- Dal libro: E l'eco rispose
“Vedevo il mio futuro come un’interminabile distesa priva di avvenimenti, e questo bastò perché trascorressi la maggior parte della mia fanciullezza ad agitarmi, sentendomi una controfigura, un delegato di me stesso, come se il mio vero io risiedesse altrove, in attesa di riunirsi un giorno con quest’altro io più oscuro, vuoto.”
“La sua inquietudine cessò, almeno così gli parve, e divenne un sentimento di profonda e mortale offesa. Ma non era una sensazione stabile, scomparve e per qualche ragione si trasformò in una orgogliosa indifferenza, ma era invece un presentimento della eterna quiete.”
- Dal libro: L'idiota
“Era inquieto, sentiva un gran bisogno di solitudine e nutriva il desiderio di abbandonarsi alla propria tristezza, senza fare nulla per cercare di alleviarla.”
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