Frase
Rossini che si burlava di tutto, di tutti e di sé stesso, dovevasi burlare anche degli ammiratori entusiasti, degli adulatori esagerati.
Un bel mattino, quando egli era a Napoli, un monsignore penetra nella sua camera nella casa dell’impresario Barbaja, quello che già essendo garzone di caffè inventò e diede il suo nome alla barbajata.
Giovacchino, secondo il solito, era a letto. Nessuno fu più di lui amante della posizione orizzontale, e tanto gl’incresceva lo alzarsi dal letto che un giorno, essendogli caduto in terra, il foglio di musica su cui era scritto un duetto quasi compiuto, piuttosto che raccattarlo ne scrisse un altro di pianta.
Il prelato si asside e comincia un concerto di laudi pompose all’autore dell’Elisabetta regina d’Inghilterra, opera da pochi dì messa in iscena da Rossini, e ricevuta con applauso universale.
- "Via, via! dice il maestro impazientito. Monsignore non conosce gli altri miei meriti. Altro che musica! Ho qualche cosa di meglio".
Il prelato lo guarda attonito.
Rossini si slancia dal letto, e - si mette a camminare su e giù per la stanza nel vestiario d’Adamo e d’Eva prima del peccato, fermandosi di tratto in tratto per atteggiarsi in modi pittoreschi.
- "Corpo di Bacco! a Roma ho fatto da modello a Canova. Guardate, monsignore, che braccia, che schiena, che gambe, che…"
Se altri ha detto ciò che Rossini mostrasse al prelato dopo le gambe, nol diremo già noi. Il vescovo fuggi fuori di sé, e il lepido maestro ride oggi ancora narrando l’aneddoto.
Dettagli frase
Varie
Aneddoti
Gioacchino Rossini
10/12/2014 alle 13:24 Valutazione mediaeccellente

1Curiosità 321
1508
Valutazione mediaeccellente

1
Aneddoti
Gioacchino Rossini
10/12/2014 alle 13:24 Valutazione mediaeccellente



1508
Valutazione mediaeccellente



Commenti sulla frase
Frasi affini- La trovi in Cristianesimo
“Chi sono quelli che il mondo prende sul serio? Tutte le persone insignificanti che uno riesce a farsi venire in mente, dai vescovi ai rompiscatole.”
- Dal libro: Un libro burlesco
- La trovi in Città e regioni
“Chi va a Roma con la borsa piena, diventa subito abate e vescovo.”
In evidenza