“All’ingiustizia bisogna dare una risposta ferma, cocciuta: tu fai questo al tuo prossimo e io ti dico che non lo devi fare e se tu continui a farlo io continuo a oppormi, e se mi schiacci con la tua forza io mi rialzo, o se non riesco più a rialzarmi, altri si rialzeranno, e altri ancora.”
Elena Ferrante
“Mi sentivo invece come se mi fossi lasciata in un posto e non fossi più in grado di ritrovarmi: affannata, cioè, coi movimenti troppo veloci e scarsamente coordinati, la fretta di chi fruga dappertutto e non ha tempo da perdere.”
Elena Ferrante
“Sebbene inchiodato fino alla nausea agli stessi colori, agli stessi soggetti, alle stesse campane e agli stessi mari, fantasticava sulle sue capacità senza ritegno.”
Elena Ferrante
“Le parole vanno raramente al posto giusto, e solo per un tempo brevissimo. Per il resto servono a parlare a vanvera, come adesso. O a fingere che sia tutto sotto controllo.”
Elena Ferrante
“Per scrivere bisogna desiderare che qualcosa ti sopravviva. Io invece non ho nemmeno la voglia di vivere, non ce l’ho mai avuta forte come ce l’hai tu. Se potessi cancellarmi adesso, proprio mentre ci parliamo, sarei più che contenta. Figuriamoci se mi metto a scrivere.”
Elena Ferrante
“Quante parole restano impronunciabili anche all’interno di una coppia che si ama, e com’è elevato il rischio che altri le pronuncino distruggendola.”
Elena Ferrante
“I depressi non scrivono libri. Li scrivono le persone contente, che viaggiano, sono innamorate, e parlano e parlano nella convinzione che le parole vadano sempre in un modo o nell’altro al posto giusto.”
Elena Ferrante
“Era meraviglioso valicare confini, lasciarsi andare dentro altre culture, scoprire la provvisorietà di ciò che avevo scambiato per definitivo.”
Elena Ferrante
“Ero incapace di essere io il modello di me stessa. Senza di lui non avevo più un nucleo a partire dal quale espandermi fuori dal rione e per il mondo, ero un mucchio di detriti.”
Elena Ferrante
“Scoprii presto che mi stavo abituando a essere contemporaneamente felice e infelice, come se fosse quello il nuovo inevitabile statuto della mia vita.”
Elena Ferrante
“Erano anni complicati. L’ordine del mondo dentro cui eravamo cresciuti si stava dissolvendo. Le vecchie competenze dovute al lungo studio e alla scienza della giusta linea politica sembravano di colpo un modo insensato di impegnare il tempo. Anarchico, marxista, gramsciano, comunista, leninista, trotzkista, maoista, operaista stavano velocemente...”
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“Solo nei romanzi brutti la gente pensa sempre la cosa giusta, dice sempre la cosa giusta, ogni effetto ha la sua causa, ci sono quelli simpatici e quelli antipatici, quelli buoni e quelli cattivi, tutto alla fine ti consola.”
Elena Ferrante
“L’autorità è una patina e a volte basta poco perché, seppure per qualche minuto, metta crepe e si intraveda un’altra persona meno edificante.”
Elena Ferrante
“Che complicato schiumoso miscuglio è una coppia. Sebbene la relazione si sfrangi e poi cessi, essa continua ad agire per vie segrete, non muore, non vuole morire.”
Elena Ferrante
“Mi ero innamorata di Mario, da ragazza, ma avrei potuto innamorarmi di chiunque altro, un corpo a cui finiamo per attribuire chissà quali significati. Un lungo brano di vita insieme, pensi che sia l’unicouomo con cui puoi stare bene.”
Elena Ferrante
“Ho visto Lila per l’ultima volta cinque anni fa, nell’inverno del 2005. Stavamo passeggiando di buon mattino lungo lo stradone e, come ormai da anni, non riuscivamo a sentirci a nostro agio.”
Elena Ferrante
“La maturità consisteva nell’accettare la piega che aveva preso l’esistenza senza agitarsi troppo, tracciare un solco tra prassi quotidiana e acquisizioni teoriche, imparare a vedersi, a conoscersi in attesa di grandicambiamenti.”
Elena Ferrante