Frasi Celebri “alessandro d'avenia”
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“Perché il dono da chiedere agli dèi, non è l'immortalità, ma l'eterna giovinezza, e solo chi sa fermare l'istante perché ci trova dentro tutto, ha scovato quel segreto.”
“Tutto dipende dallo sguardo e da ciò che lo attrae: noi diventiamo ciò che guardiamo, noi diventiamo ciò che ci ri-guarda.”
“Niente come il dolore ci impedisce di crescere, niente come il dolore ci costringe a crescere. Proprio dentro il dolore a poco a poco si fa strada qualcosa di nuovo, una nuova possibilità di amare. Ma quanto tempo ci vuole ad accettare il dolore e il suo messaggio? Tutto il tempo della nuova creatura che deve nascere.”
“L'amore vero festeggia la trasformazione della vita, passo dopo passo, in un cammino di scoperta di se stessi attraverso l'altro e insieme all'altro, e non a causa dell'altro.”
“Noi adulti vorremmo controllare l’adolescenza, credendo sia una scorciatoia per educare, ma questa fase della vita, con la sua sete di libertà, non vuole controllo, bensì apertura, accettazione, affermazione, destinazione, obiettivi, che fanno da limite naturale all'eccesso in modo che possa trovare i confini entro cui definirsi e, soprattutto,...” (continua)(continua a leggere)
“Sempre con la luce si perde qualcosa e sempre con le tenebre qualcosa si guadagna. E magari è l’essenziale.”
Mi sono convinto che gli adolescenti non hanno domande: sono domande. Riformulano con i loro silenzi gli stessi “perché” reiterati tipici dei bambini, ma su un piano diverso: il bambino chiede come mai ci sono le stelle, l’adolescente chiede come ci si arriva, perché la speranza è desiderio (de-sidera, distanza dalle stelle), la sua mancanza è... (continua)(continua a leggere)
“L’adolescenza, indipendentemente dai suoi mutevoli confini anagrafici, ha come scopo, Giacomo, questo seme di futuro, questo fuoco che rende lottatori temprati, seppur fragili.”
“Ciò che cerchiamo è già in noi, ma non è attivato per mancanza di contatto con la realtà, e finché non lo troviamo restiamo prigionieri dei due principi che dettano il copione nell’infanzia e nell’adolescenza: il principio di piacere e il principio dell’obbligo, motori che ci spingono ad agire per un dettato esterno e non per un fiorire interno,...” (continua)(continua a leggere)
Le cose assumono contorni indefiniti (tanto ci sarebbe da dire sulla tua poetica dell’indefinito spesso ridotta a uno stratagemma estetico) e quindi vibrano, come accade con le stelle, per te sempre “vaghe”, cioè belle perché distanti. In un attimo si potrebbe perderle, e in quello stesso attimo si comincia a desiderarle, a immaginarle, a... (continua)(continua a leggere)
“Questa è bella! Uno vuole donare il sangue per una persona che sta male e deve chiedere il permesso. Uno vuole costruire un sogno, o salvarlo, e deve chiedere il permesso. Che cazzo di mondo! Ti spingono a sognare e poi ti impediscono di farlo quando hai appena cominciato: sono tutti invidiosi! E allora tirano fuori che per sognare devi chiedere...” (continua)(continua a leggere)
“Incenerire i sogni. Bruciare i sogni è il segreto per abbattere definitivamente i propri nemici, perché non trovino più la forza di rialzarsi e ricominciare. Non sognino le cose belle delle loro città, delle vite altrui, non sognino i racconti di altri, così pieni di libertà e di amore. Non sognino più nulla. Se non permetti alle persone di...” (continua)(continua a leggere)
Rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo di non aver detto abbastanza “ti amo” a chi avevamo accanto, “sono fiero di te” ai figli, “scusa” quando avevamo torto, o anche quando avevamo ragione. Abbiamo preferito alla verità rancori incancreniti e lunghissimi silenzi.
“Finalmente ho trovato il modo di difendermi da questo scorpione velenoso che è la realtà. Odiare è l’unico modo di essere più velenosi dello scorpione. Un odio rapido come il fuoco che divora la carta e la paglia, un odio che brucia tutto ciò che tocca, e più tocca più si esalta. Essere cattivo. Essere solo. Essere fuoco. Essere ferro. Questa è...” (continua)(continua a leggere)
“Dio bisogna darlo, poi dirlo. Dio o lo tocchi o non c’è teorema che te lo possa far piacere.”
“Solo toccando un pezzetto di bellezza possono desiderarla.”
“La vita gli pare simile a quelle equazioni del libro di matematica di cui può leggere il risultato in basso a destra, tra parentesi, ma il procedimento non gli riesce mai, e lo preoccupa che meno per meno dia più e meno per più meno. Il meno è sempre di mezzo.”
“Rimpiangeremo di non essere stati più felici. Eppure sarebbe bastato far fiorire ciò che avevamo dentro e attorno, ma ci siamo lasciati schiacciare dall’abitudine, dall’accidia, dall’egoismo.”
“Noi ci vergogniamo del male che commettiamo e ci andiamo a nascondere. Non ci facciamo più trovare dalla misericordia di Dio, pensando che ci voglia punire, che non possiamo più meritarci il suo amore, mentre è proprio quello che ci vuole dare gratis.”
“Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo creduto di farlo. Ed era la maschera creata dalla moda, dalle false attese nostre, per curare magari il risentimento di ferite mai affrontate. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non amato.”
“Una donna si innamora delle tue mani, perché da quelle capisce se la sai proteggere, accarezzare, sostenere, trattenere, possedere.”
“Il secondo rimpianto sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione, dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni.”
“Rimpiangeremo di non aver trascorso tempo con chi amavamo. Non abbiamo badato a chi avevamo sempre lì, proprio perché era sempre lì. Eppure il dolore a volte ce lo aveva ricordato che nulla resta per sempre, ma noi lo avevamo sottovalutato come se fossimo immortali, rimandando a oltranza, dando la precedenza a ciò che era urgente anziché a ciò...” (continua)(continua a leggere)
“Cinque sono le cose che un uomo rimpiange quando sta per morire. E non sono mai quelle che consideriamo importanti durante la vita.”
“A colui che attende giunge ciò che attendeva, ma a colui che spera capita ciò che non sperava.”
- Dal libro: Cose che nessuno sa
- Dal libro: Cose che nessuno sa
“L’unica libertà concessa è resistere con dignità fino al capolinea, giocando come il gatto con il topo, consapevoli però di essere il topo, non il gatto, e di non avere scampo. Cercare di divertirsi, almeno. E poi scendere, soddisfatti. Almeno un poco. Capolinea.”
- Dal libro: Cose che nessuno sa
- Dal libro: Cose che nessuno sa
“Prima di addormentarsi e trasformarsi in sogni i pensieri subiscono la forza di gravità universale, che i poeti chiamano amore, che tutto attira a sé, silenziosamente.”
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